5 film per un anti San Valentino da piangere

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San Valentino è la festa degli innamorati. Ma l’amore non è sempre una festa, anzi…spesso al cinema funziona di più quando la storia finisce male o giù di lì. Eccovi cinque capolavori del cinema che parlano di passioni tragiche. Preparate i fazzoletti, dunque, di fronte al mèlo più fiammeggiante.

LUCI DELLA CITTA’ (1931) di Charlie Chaplin. Il vagabondo si innamora teneramente di una fioraia cieca che lo crede un milionario. Tra equivoci, gag ed esilaranti complicazioni, riesce giusto a donare un bel po’ di soldi alla ragazza perché si faccia operare, prima di finire di galera. Anni dopo, scarcerato e miserabile più di prima, ritrova la ragazza ora negoziante. All’inizio lei non lo riconosce, poi sì. E in quello sguardo c’è tutto. Capolavoro muto (ma meravigliosamente musicato) quando tutti i film erano già sonori.

PERDUTAMENTE TUA (1942) di Irving Rapper. Frustrata, poco attraente, Bette Davis si ricostruisce lontano dalla madre castratrice e in crociera incontra l’uomo dei suoi sogni. Peccato, è sposato e legato alla moglie solo per amore della figlia. Troverà equilibrio e serenità occupandosi della tribolata figlia di lui. D’altra parte, come sospira la battuta finale: “Oh, Jerry, non chiediamo la luna… abbiamo già le stelle“. Oscar alle musiche di Max Steiner (hai detto niente!) e una Davis oltre il mito.

IL DOTTOR ZIVAGO (1965) di David Lean. Il giovane dottore Omar Shariff (poeta di talento) si innamora di Julie Christie, ambiziosa figlia di una modista. Si ritroveranno anni dopo, al fronte, entrambi già sposati. La rivoluzione li separa, ma si ritroveranno per poi riperdersi, in un continuo avanti-indietro fatto di abbacinanti momenti di felicità in mezzo ad anni di lontananza, sino all’ultimo (letterale) colpo al cuore. Successo mondiale e 5 Oscar tra cui quello delle musiche a Maurice Jarre (il tema di Lara!!!).

LA DONNA DELLA PORTA ACCANTO (1981) di François Truffaut. A Grenoble, la vita tranquilla del sinora ben maritato con prole Gerard Depardieu viene radicalmente ribaltata con l’arrivo dei nuovi vicini di casa. Lei, Fanny Ardant, è nientemeno che il suo grande e tempestoso amore di gioventù di 8 anni prima. Impossibile non ricominciare ed inevitabile che il tutto sprofondi in tensione e tragedia. Corpi che svengono dopo il sesso e menti che vacillano. Alla fine l’epitaffio: “né con te né senza di te”.

TITANIC (1997) di John Cameron. Nella catastrofe kolossal dell’affondamento del Titanic nella sua crociera di inaugurazione (maledetto iceberg!), l’amore interclassista tra una fulgida 17enne fidanzata per obbligo (Kate Winslet) e lo scapestrato pittore proletario Leonardo DiCaprio. Una passione che dura poco meno del tempo del viaggio attraverso l’Atlantico, ma che il sacrificio di lui renderà indelebile. Budget spropositato, incassi top, 11 Oscar. E milioni di fazzoletti intrisi di lacrime per tutto il mondo.