Peyton Reed fa tris, e porta a termine la – per ora – trilogia dedicata al supereroe interpretato da Paul Rudd in Ant-Man and the Wasp: Quantumania (nelle sale dal 15 febbraio, distribuito da The Walt Disney Company Italia). Il film con cui si inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe è un tassello importante nell’affresco creato da Kevin Feige nel ‘suo’ MCU, anello di congiunzione tra Avengers e la produzione televisiva degli Studios, che già hanno annunciato ulteriori prossime sorprese. Con Evangeline Lilly, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer, conosciamo un altro aspetto del villain Jonathan Majors, anche se l’apparizione più attesa da molti sarà sicuramente quella di Bill Murray.
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IL FATTO
Scott Lang/Ant-Man (Paul Rudd) è sereno: con gli Avengers ha appena salvato l’universo da Thanos e ha scritto un libro sulle sue avventure diventato un best-seller. Il rapporto sentimentale con Hope Van Dyne/Wasp (Evangeline Lilly) è felice, con i “suoceri” Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer) ci sono le normali prese in giro tipiche di ogni famiglia, mentre sua figlia Cassie (Kathryn Newton) è cresciuta e studia gli esperimenti dei nonni acquisiti. Peccato che così facendo apra inaspettatamente un varco dimensionale e che tutti loro piombino in quel Regno Quantico, dove Janet era rimasta intrappolata per trent’anni. Per sopravvivere dovranno imparare a interagire con le creature più strane, affrontando un nuovo nemico: Kang il Conquistatore (Jonathan Majors).
L’OPINIONE
Peyton Reed (Ragazze nel pallone, 2000), completa la trilogia registica della saga dedicata ad Ant-Man con questo film, che apre la Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe imprimendo una significativa sterzata narrativa rispetto ai precedenti. Se finora Ant-Man era stato protagonista di variazioni fantascientifiche sui temi classici dell’heist-movie, questa volta il salto nell’infinitamente piccolo del Regno Quantico apre la porta a molteplici combinazioni offerte dal Multiverso e tutto quello che accade potrebbe essere e non essere reale allo stesso tempo (non a caso è citato il paradosso del gatto di Schrödinger). La Fase Cinque scommette dunque su intrecci più complessi del solito, ma non rinuncia a tocchi ironici, come quelli garantiti da Bill Murray.
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Kang era apparso nella prima stagione della serie Loki, ma per scoprire se quello in Quantumania sia o meno lo stesso dovrete aspettare la seconda scena post-crediti di coda.
