I nostalgici dell’Altro Mondo scoperto grazie al Beetlejuice – Spiritello porcello del 1988 finalmente saranno soddisfatti, dal tanto atteso sequel del film che Tim Burton ha realizzato con parte del cast originale – Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara – e alcune new entry d’eccezione come Monica Bellucci, la ‘sua’ Jenna Ortega di Mercoledì e Willem Dafoe. E con il quale si è aperta la 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in programma dal 28 agosto al 7 settembre 2024), dove Beetlejuice Beetlejuice è tra i Fuori Concorso, prima di arrivare al cinema il 5 settembre, distribuito da Warner Bros. Pictures.
LEGGI ANCHE: Beetlejuice Beetlejuice, finalmente un vero trailer del sequel
IL FATTO:
Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora ossessionata da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la sua ribelle figlia adolescente, Astrid, scopre in soffitta il misterioso modello della città e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con problemi in agguato in entrambi i mondi, è solo questione di tempo prima che qualcuno dica il nome di Beetlejuice tre volte e il dispettoso demone torni a scatenare la sua personalissima versione del caos.
L’OPINIONE:
Trentacinque anni per metterlo in cantiere e un anno e mezzo per vederlo realizzato, inevitabile che fossero alte le aspettative per il sequel di uno dei film più importanti e amati della filmografia di Tim Burton. Come anche l’entusiasmo dei fan nel veder riapparire sullo schermo lo ‘spiritello porcello’ di Michael Keaton, per il quale il tempo non sembra essere passato, almeno nella dimensione dove è rimasto bloccato fino a oggi.
E da dove riemerge con una verve travolgente, lo humor di sempre e una inattesa capacità di rinverdire i fasti che furono, soprattutto nei duetti con la piccola – ormai cresciuta – Lydia Deetz di Winona Ryder. Senza di loro questo film non si sarebbe potuto fare, per ammissione del regista, e a vedere il prodotto finale non è difficile capire perché.
Non tanto per la bontà dell’idea o la sceneggiatura giusta, come si dice ogni volta, in questi casi, ma per lo zoppicare generale del resto dell’avventura messa in scena, non a caso definita in giro come un esempio di “fan service” per quanto buono. E divertente, aggiungeremmo, seppur poco convinti da un film nel quale la solidità e l’equilibrio della storia sembrano esser passati in secondo piano alla necessità di valorizzare le scelte di casting (non tanto la Monica Bellucci in versione ‘Sposa cadavere‘, a suo modo ironica, per quanto non particolarmente indispensabile, quanto piuttosto le tante scene nelle quali campeggia inutilmente Jenna Ortega, che pure attraversa il film come protagonista, anche di scene chiave).
La comicità, anche surreale, fintamente sgradevole, cartoonistica, che nel primo film arricchiva una storia, qui diventa un confuso balenare, un alternarsi di citazioni o trovate riuscite (dal bacio che uccide della nostra Monica nazionale alla messa alla berlina dei soliti influencer) e gag da ‘pallottola spuntata’ che faranno dare di gomito ai più, durante una prima visione, ma che non faranno lo stesso effetto nelle successive. Nelle quali, forse, sarà possibile apprezzare maggiormente i discorsi su incomunicabilità generazionale, relazioni e fiducia tanto cari al regista definito da Alberto Barbera “uno dei più affascinanti autori del suo tempo“, che ha sottolineato come questo suo ritorno alle origini sia un film “molto personale“.
LEGGI ANCHE: Venezia 81, Tim Burton: “Beetlejuice Beetlejuice, il mio omaggio a Bava e Argento”
SE VI È PIACIUTO BEETLEJUICE BEETLEJUICE, GUARDATE ANCHE…
Ovviamente, e imprescindibilmente, il primo film, il Beetlejuice – Spiritello porcello del 1988 già citato in apertura, ma anche un altro paio (si fa per dire, visto che nulla dovrebbe impedirvi di recuperare la sua intera filmografia) di muliebri icone dark come la recente Wednesday, serie che ha portato la giovane Ortega al cospetto del demone di Michael Keaton, la Emily del La sposa cadavere del 2005 e il leggendario Nightmare Before Christmas, al quale la Delores di Monica Bellucci sembra dovere molto.