Cannes 2025, Death Does Not Exist, recensione del film in concorso alla Quinzaine

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death does not exist cannes 2025

Death Does Not Exist è il quarto lungometraggio del regista canadese Félix Dufour-Laperrière, animatore raffinato e impegnato. Il film è in competizione nella sezione Quinzaine des Cineastes del Festival di Cannes 2025.

Death Does Not Exist – IL FATTO

Un gruppo di giovani attivisti politici attacca una villa signorile, dove soggiorna una coppia particolarmente ricca e influente. Hélène, mente dell’azione, e i suoi compagni vogliono sconvolgere l’ordine delle cose, essere la scintilla che accende il fuoco. Ma l’attacco non va come previsto, proprio Hélène si blocca al momento dell’azione e fugge nella foresta. Una delle sue complici, Manon, la raggiunge, e le offre l’opportunità di una seconda possibilità per redimersi nei confronti dei suoi compagni e di sé stessa.

Death Does Not Exist – L’opinione

Félix Dufour-Laperrière è un cineasta prezioso e purtroppo difficilmente reperibile per il grande pubblico. Le sue opere precedenti hanno girato festival in tutto il mondo, vincendo anche molti premi, ma purtroppo non hanno conosciuto distribuzione in Italia. Il suo strumento è l’animazione, dallo stile raffinato e ricco di riferimenti, tutte cose che si ritrovano in questo Death Does Not Exist (il titolo originale è La mort n’exist pas, per rispettare le origini francofone del regista), opera sovversiva e morale che arriva in un momento in cui entrambi i concetti sembrano quanto mai astratta.

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La necessità di un riequilibrio del potere, della ricchezza e della giustizia sociale si scontra con gli strumenti con cui poter ottenere questi diritti basici, a partire dall’uso della violenza e quindi della lotta armata. Questo dilemma muove il viaggio di Helene, la protagonista del film, bloccata nelle idee e nei sentimenti di fronte a una scelta che appare tanto necessaria quanto insormontabile.

Il viaggio, tra Dante e Lewis Carrol, è contrappuntato da incontri ed eventi raccontati con le parole del lungo dialogo tra lei e l’amica Manon, e una serie di quadri di grande bellezza, metafore dell’eterna contrapposizione tra vita e morte, ma anche capitalismo e socialismo, amore e odio.

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Dufour-Laperrière fa apparire i suoi personaggi come spettri, figure trasparenti che vagano nel mondo in attesa di una scelta che darà loro una forma reale. La loro neutralità cromatica contrasta con la forza delle azioni, dal rosso dominante del sangue, ma anche della passione politica.

Le ispirazioni sono molte, dall’animazione dell’Europa orientale degli anni Sessanta e Settanta alle trasformazioni di Gerald Scarfe (il disegnatore e animatore di Pink Floyd – The Wall), fino agli evidenti omaggi ai maestri giapponesi Miyazaki e Satoshi Kon.

È un film complesso, duro, non facile, Death Does Not Exist

Proprio per questo prezioso, ha il pregio di porre lo spettatore di fronte a dei dilemmi che molto velocemente si scrollano nella mente come quotidianamente ormai si usa quando si consulta un social network. Ma per la vita, quella vera, è sufficiente alzare gli occhi da quel piccolo schermo, guardare oltre. E dentro.

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Villeneuve, probabilmente il film più bello di Félix Dufour-Laperrière, anche questo una sintesi tra impegno politico e sentimenti umanissimi.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto:
cannes-2025-death-does-not-exist-recensione-del-film-in-concorso-alla-quinzaineDeath Does Not Exist è il quarto lungometraggio del regista canadese Félix Dufour-Laperrière, animatore raffinato e impegnato. Il film è in competizione nella sezione Quinzaine des Cineastes del Festival di Cannes 2025. Death Does Not Exist - IL FATTO Un gruppo di giovani attivisti politici attacca...