Il corriere – The Mule, Clint Eastwood realizza il suo miglior film da anni

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Il Corriere - The Mule

The Mule Usa, 2019 Regia Clint Eastwood Interpreti Clint Eastwood, Bradley Cooper, Michael Peña, Dianne Wiest, Andy Garcia, Alison Eastwood Distribuzione Warner Durata 1h e 76′

In sala dal 7 febbraio 2019

 

 

LA STORIA – Ispirato da una storia vera (ripescata in un servizio sul New York Times di Sam Dolnick). Peoria, Illinois, 2005. Earl Stone è un uomo che vive per il lavoro, coltivare bellissimi fiori. Carattere di quelli che non si piegano (“Ti hanno mai detto che sei un po’ stronzo?” “Sempre, anche in spagnolo”) ha trascurato la famiglia; moglie e figlia non lo possono più vedere, l’unica persona con cui ha contatti e buone relazioni è la nipote. Quando una crisi lavorativa (colpa dell’internet!), lo trova vecchio e spiantato, si inventa un modo molto particolare per quadrare i conti, fare il corriere per un cartello messicano. Con il suo vecchio catorcio (poi sostituito) trasporta ingenti carichi di droga, sfuggendo con la sua guida posata (“mai preso una multa!”), sempre canticchiando brani country del passato e l’aria pacifica (da pensionato, bianco, rispettabile), a qualsiasi indagine della DEA, che attraverso un team coordinato dall’agente Colin Bates è da tempo sulle sue tracce. In realtà lui vorrebbe solo mettere a posto le cose con la famiglia e quando al posto del precedente boss ne subentra uno più spietato, i suoi modi indipendenti ne fanno elemento di disturbo anche per i suoi datori di lavoro. Ma come uscire da quel cul de sac in cui si è ficcato?

L’OPINIONE – 89 anni, il fisico rinsecchito e l’andatura che comincia a farsi traballante e guardinga, Clint Eastwood mostra gli anni che ha e ne fa un meraviglioso uso spettacolare. Perché la sua mente è lucida come quella di un grande regista ancora nel pieno della sua vigoria e con The Mule realizza quello che personalmente pensiamo sia il suo miglior film da anni a questa parte (da Gran Torino, che guarda caso, è l’altro film sceneggiato per lui da Nick Schenk). Un crime story che possiede la leggerezza della grande narrazione e dove, più che le scene action, contano i momenti sentimentali di un uomo al tramonto che cerca di fare pace con se stesso e i suoi (“La famiglia è la cosa più importante. Non fate come me”), in un racconto impreziosito da piccole deliziose battute (“l’unica persona che vuole vivere sino a 100 anni è quella che ne ha 99”). Non solo, attraverso la fiction Eastwood si compiace di punzecchiare evidentemente il pubblico dei suoi detrattori, trasferendo nel personaggio quella che è la sua personale filosofia di vita, conservatrice e quasi “campagnola”, all american, maschia e cortese.

 

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Magari infastidisce un po’ quando gratuitamente e con un dolce (e beffardo) sorriso chiama negri una famiglia afroamericana in difficoltà (quasi scusandosi contemporaneamente) mentre sta dando loro una mano (e chissà come si deve essere divertito pensando alle smorfie di noi progressisti e amanti del politically correct con queste digressioni gratuite). Del resto è così, una quercia segnata dal tempo (ancora virile, sottolinea con civetteria) a cui piace mettersi di traverso, senza travestirsi da super-eroe o da paladino del iperliberalismo. Con lui, attore ormai da tempo meraviglioso che recita in souplesse e “in levare”, un cast bello che lavora senza strafare e senza sbavature; da Bradley Cooper poliziotto pacato e sensibile (“sembra una taverna di Star Wars” dice mentre spia un pittoresco baraccio frequentato da tatuati ed evidenti criminali), ai suoi colleghi, Michael Peña e Laurence Fishburne (suo superiore); da Dianne Wiest, moglie incattivita ma non acida ad Alison Eastwood (figlia nella vita come nel film che qui recita per la prima volta con lui da adulta) e l’emergente Taissa Farmiga (volto noto di American Horror Story, nel ruolo della nipote), per finire con un Andy Garcia maturo boss che in quanto tale simpatizza con l’“abuelito” (e noi siamo con lui). Un film che possiede la felicità del bel cinema popolare e la compostezza (a suo modo classica) del nobile racconto morale.