JACK REACHER 2 – PUNTO DI NON RITORNO

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Dice un testimone allo sceriffo: “Un uomo li ha stesi tutti in due secondi”. Ma chi sarà? Come risponde a domanda lo stesso interpellato  Jack Reacher: “Qualcuno che non vi aspettavate”. Dopo aver sistemato nel prologo i colpevoli di un caso di corruzione, il giustiziere vagabondo si occuperà del maggiore Susan Turner, arrestata ingiustamente per coprire un  caso di contrabbando che coinvolge questa volta niente meno che la stessa sezione dell’esercito in cui Reacher ha prestato servizio anni prima. In più, di punto in bianco, spunta fuori quella che potrebbe essere una figlia sua, ora adolescente arrabbiata, di cui ha ignorato, sino al momento della rivelazione, l’esistenza.

E’ la versione a tutta adrenalina del 18mo (omonimo) romanzo della serie Jack Reacher di Lee Child (pseudonimo di Jim Grant), per la seconda volta interpretato da Tom Cruise dopo La prova decisiva (2012). Si intitola Punto di non ritorno, ma rischia di esserlo letteralmente anche per la serie, approdata in sole due puntate su schermo all’eccesso di stereotipi del genere e quindi alla sua caricatura. Reacher-Cruise è un tipo dall’espressione quasi monocorde/rallentata (“sei molto intenso” qualcuna gli dice, strappando in sala un’involontaria risata) che sibila battute sardoniche (“la divisa mi stava stretta” quando gli vien chiesto perché ha abbandonato l’esercito) e sistema a dispetto della sua statura decisamente non da giocatore di rugby (a proposito: a un certo punto indossa le vesti di un ufficiale alto e grosso una volta e mezza lui eppure gli stanno a pennello: misteri della convenzione filmica!) energumeni e bravacci di ogni dimensione.

Edward Zwick (un Oscar per la produzione di Shakespeare in Love e una nomination per quella di Traffic, nonché regista tra l’altro in proprio di Glory, Il coraggio della verità, Blood Diamond: normalmente mica un brocco, dunque) prova ad animare (cioè a dare anima) uno spettacolo di effetti speciali e fuochi d’artificio (c’è sempre un criminale armato che si nasconde dietro a una tanica di benzina, giusto per esplodere con lei) con sentimenti appiccicati sopra con l’adesivo, ma è impresa improba. Cruise è l’unica star con quasi accanto la fulgida Cobie Smulders, il resto sono caratteristi ed emergenti (pimpante Danika Yarosh). La sceneggiatura è firmata da Richard Wenk, autore di I mercenari 2, The Equalizer e I magnifici 7 e questo spiega molte cose.