LA SOLITA COMMEDIA-INFERNO

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Italia, 2015 Regia Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli, Martino Ferro Interpreti Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli, Giordano De Plano, Tea Falco, Marco Foschi, Walter Leonardi Sceneggiatura F. Biggio, F. Mandelli, M. Ferro Produzione Lorenzo Mieli, Mario Gianani Distribuzione Warner Durata 1h e 35′

In sala dal 

19 marzo

Lucifero è preoccupato, il sistema dei gironi presenta falle vistose. Dove mettere nuovi peccatori come gli hacker o gli stalker? Il consocio Dio, iperteso, impasticcato e attaccato alla bottiglia (ah, lo stress!), cui sottopone il problema, non gli è d’aiuto. Però almeno convoca il parlamentino del Paradiso; lì Sant’Ambrogio ruba un’idea a San Francesco e la butta lì: «Perché non mandiamo giù Dante di nuovo, gli facciamo fare un giro e poi torna facendo un resoconto di nuovi peccati e peccatori? ». Dio si illumina e accetta, i Santi tripudiano («Portaci, portaci, portaci in Europa, Sant’Ambrogio portaci in Europa! »). Il divin poeta piomba così sulla Terra e con l’aiuto di uno svaccato Virgilio (di cognome) gira per la metropoli osservando, annotando e commentando in versi l’assurdo “inferno” che scontiamo ogni giorno.

Allegramente iconoclasta e divertente da morire. Il terzo Biggio e Mandelli movie (ex Soliti Idioti) è il migliore, anzi: è proprio un gran bel film, dal punto di vista delle idee, della realizzazione scenica finalmente accurata e non trasandata alla “tanto non importa”, della recitazione sorvegliata e persin raffinata in qualche punto (ma sì) da parte di tutto il cast, in cui spiccano Gianmarco Tognazzi e una Tea Falco gustosa caratterista (“osa” persino uno scazzato Gesù molto adolescente che va a judo! Vogliamo fare i colti? Solo Bunuel, salvo smentite, provò a far interpretare Gesù a una donna, Silvia Pinal in Simon del deserto, ma era solo un travestimento del diavolo). Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli qui si ricompattano (ma un bel lavoro deve anche aver fatto il terzo comodo in sceneggiatura e regia, Martino Ferro). Dei comici veri (quelli che siam soliti definire grandi) hanno il gusto per l’osservazione antropologica, lo sguardo partecipe e cattivo verso il sociale che li circonda: il traffico, il supermercato, i gadget dei telefonini come droga, la pubblicità, la banca, l’happy hour, l’intontimento alcolico serale, l’istupidimento giovanile nei confronti delle tragedie, da filtrare con i video per YouTube. Rivelano così anche una consapevole indignazione morale, ma soprattutto una effettiva ricerca per il (o la) gag più strutturata, per la caratterizzazione più recitata e meno urlata (fate caso anche al parlare di Dante/Mandelli in goliardico e ben intonato stile in rima alla maniera di). Notevole e magnifico salto di qualità il loro, tanto che si potrebbe anche supporre/sperare una possibile felice esportazione anche aldilà del confine di Chiasso. Perché La solita Commedia-Inferno ha il pregio di una leggibilità internazionale, parla l’esperanto globale dei giovani metropolitani (stufi, scemi o incazzati, non importa), pur essendo (anzi: proprio per questo) radicalmente e irrimediabilmente italiano.

Massimo Lastrucci