LA TRATTATIVA

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Italia, 2014 Regia Sabina Guzzanti Interpreti Enzo Lombardo, Sabina Guzzanti, Sabino Civilleri, Filippo Luna, Franz Cantalupo Sceneggiatura Sabina Guzzanti Produzione Valerio De Paolis, Sabina Guzzanti, Pierluigi De Palma Distribuzione Bim Durata 1h e 48’ www.bimfilm.com/schede/latrattativa

In sala dal 

2 ottobre

L’intento è quello di raccontare una storia fondendo libri, articoli, verbali, testimonianze e atti processuali. Una storia che racconti di come lo Stato sia venuto a patti con Cosa Nostra per porre fine alla stagione delle stragi, individuando in Bernardo Provenzano l’interlocutore più credibile, costruendo false piste e falsi colpevoli per raggiungere lo scopo. Proprio in questo clima sarebbe nata Forza Italia. Una storia intricata e ancora in parte misteriosa che coinvolge istituzioni, servizi segreti, mafiosi e collaboratori di giustizia, ma anche cittadini onesti e coraggiosi.

A partire da un cortometraggio di Elio Petri, Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli, Sabina Guzzanti costruisce un film a metà tra documentario e finzione, dichiarando espressamente il punto di vista dal quale verranno ricostruiti i fatti e sottolineando il gesto d’impegno civile. «Siamo un gruppo di lavoratori dello spettacolo e ci proponiamo attraverso l’uso del nostro specifico di ricostruire… »Â dice la regista attorniata dai suoi attori – tra cui Ninni Bruschetta, Maurizio Bologna, Sabino Civilleri, Franz Cantalupo, Michele Franco, Filippo Luna – che nel corso della narrazione interpretano diversi personaggi, buoni e cattivi, vittime e carnefici, dichiarando brechtianamente che quello a cui lo spettatore assiste è una messa in scena. E questa è la parte del film che più funziona. Così come funziona il punto, utile per lo spettatore che non sa o non ricorda, su vent’anni di storia italiana avvelenata da misteri, delitti irrisolti, documenti improvvisamente spariti, menzogne ed errori più o meno volontari. A stridere con questa inchiesta che ha richiesto quattro anni di lavoro, invece, è la vena satirica che spinge la Guzzanti a scegliere la caricatura di Caselli, a mettersi in gioco nei panni di Berlusconi, come se fossimo ancora ai tempi delle sue imitazioni in tv. L’ironia e la voglia di schernire finiscono così per sottrarre autorevolezza alla ricostruzione, facendola scivolare di tanto in tanto nel terreno di un’arbitraria semplificazione.

Alessandra De Luca