LE LEGGI DEL DESIDERIO

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Italia, 2015 Regia Silvio Muccino Interpreti Silvio Muccino, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Carla Signoris, Paola Tiziana Cruciani, Luca Ward Sceneggiatura Carla Vangelista, Silvio Muccino Produzione Medusa Film, Lotus Production Distribuzione Medusa Durata 1h e 45′

In sala dal 

26 febbraio

Alla timida Matilde Silvestri, ultima ruota del carro in una casa editrice (nonostante sia all’insaputa di tutti l’amante del cinico capo) viene affidato un incarico, tenere un diario dell’ultima impresa del controverso Giovanni Canton. Questi, provocatorio e mediatico guru motivazionale, ha lanciato un concorso: tre prescelti in sei mesi di “cura” troveranno la forza e le motivazioni per mutare il proprio destino e realizzare i propri desideri. Oltre al disoccupato e maturo Ernesto e alla dimessa segretaria (di un vescovo) Luciana che si diletta a scrivere romanzi erotici sotto pseudonimo, la terza “fortunata” sarà proprio lei.

«Non dire mai io sarei. Afferma: io sono, io sono, io sono! » è lo slogan dell’esagitato e piacione Canton. Formuletta un po’ cialtronesca? Beh, sì e volutamente, perché il gioco di Silvio Muccino si svela presto: siamo tutti fragili e un po’ menzogneri, nei confronti della famiglia e dell’amore. Le leggi del desiderio praticamente già dal titolo evidenzia ambizioni e il suo limite, quello di essere una storiella sentimentale sino al bamboleggiamento (la cofirmano Muccino, alla sua terza regia dopo Parlami d’amore e Un altro mondo, e Carla Vangelista). Fate conto: come un film con il Fabio Volo di qualche stagione fa, però più survoltato e imbellettato da citazioni colto e furbette (momento scult: Canton/Muccino che legge brani erotici su musiche di Haendel rese celeberrime da Barry Lyndon). La debolezza della struttura del racconto è evidente come le sue forzature da love story; per sua buona sorte viene controbilanciata (solo in parte sia chiaro) dalla resa molto professionale del cast artistico (e questo, riconosciamolo, è anche un indubbio merito dell’autore). Oltre alla fisicità e al dinamismo di Muccino interprete, Nicole Grimaudo recita con spontaneità e comunicativa mostrandosi simpatica e artisticamente matura, mentre Mattioli nella sua impeccabile bonaria corposità romanesca e Carla Signoris delicata nei mezzi toni e in qualche nota di perfidia sono dei caratteristi maiuscoli. Si deve principalmente a queste performances se il polpettone rosa non naufraghi tra siparietti finto sado-maso e scene da spot pubblicitario natalizio (e non manca neppure l’inseguimento in aereoporto!).

Massimo Lastrucci