MA TU DI CHE SEGNO 6?

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Id. Italia, 2014 Regia Neri Parenti Interpreti Massimo Boldi, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Ricky Memphis, Vanessa Hessler Sceneggiatura Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Neri Parenti Produzione International Video 80 Distribuzione Key Films Durata 1h e 39′

In sala dall’ 

11 dicembre

Storielle sotto (o contro) le stelle. L’ipocondriaco Rabagliati (Boldi) giacerà sotto i ferri tra clisteroni e operazioni alle emorroidi; il Maresciallo dei Carabinieri Fioretti (Salemme) fa di tutto e di peggio per eliminare i fidanzatini della figlia; il trucido Tricarico (Amedeo) finisce smoccolando tra lo schifato e il terrorizzato perché la splendida venezuelana sua dirimpettaia (Rodriguez), secondo l’astrologo/amico Orion (Pio), è un trans; tra una parolaccia e l’altra il cinico avvocato De Marchis (Proietti) picchia la testa e perde la memoria; il tecnico antennista Bolla (Memphis) odia le donne ariete, tanto che pur di scollarsi di dosso la bellissima cliente Nina Rocchi (Hessler) le dice di essere fidanzato con la collega che lui chiama amichevolmente “la scorreggia”.

Bastano le tramine o si deve precisare meglio? Va bene, proseguiamo: 40 anni fa Sergio Corbucci girò Di che segno sei? dirigendo Celentano, Mariangela Melato, Villaggio, Pozzetto, Sordi, Giovanna Ralli (per citare solo i protagonisti e c’era anche un altro Massimo Boldi); ogni paragone, con o senza astrologia, ci pare così proprio improponibile, nonostante tutta la professionalità (accumulata in tanti anni di teatro) di Proietti e Salemme anche quando vanno a libro paga come in questo caso.

Neri Parenti dirige, ma noi preferiamo ricordarlo con i Fantozzi e Le Comiche, Scuola di ladri e I Pompieri. Qui della sua passione per la gag visiva (che magari citava o riciclava dal cinema muto o dai cartoon ma non importa) c’è rimasto poco. Si va giù a fette grevi e quando proprio si è insicuri si aumenta quantitativamente la dose. La sceneggiatura (vabbé) è dei fratelli Vanzina che han fatto quasi sempre di meglio e persino di molto meglio. E magari, messo alle strette, salterà fuori qualcuno a parlare in questo caso di cinema e di cultura popolare! Mi spiace, qui si tratta solo di cinema e di cultura subalterna. Per finire, la distribuzione è curata dalla Lucky Red, non avvezza a navigare in codesti mari.

Massimo Lastrucci