MORTDECAI

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Id. Usa, 2015 Regia David Koepp Interpreti Johonny Deep, Ewan McGregor, Gwyneth Paltrow, Aubery Plaza, Olivia Munn, Paul Bettany, Jeff Goldblum, Oliver Platt, Michael Byrne Sceneggiatura Eric Aronson Produzione Infinitum Nihil, Mad Chance Productions, OddLot Entertainment Distribuzione Adler Entertainment Durata 1h e 46′

In sala dal 

19 febbraio

Un quadro rubato, che cela sul retro i codici per accedere ad un inestimabile tesoro nazista, un bizzarro e truffaldino mercante d’arte con una moglie bellissima e intelligente, uno stoico maggiordomo più simile ad un highlander e una combriccola di criminali dislocati ai quattro angoli del mondo: sono questi gli elementi che entrano in gioco in Mortdecai di David Koepp, film ispirato dalla trilogia di romanzi di Kyril Bonfiglioli. Charlie Mortdecai (Johnny Deep), amante delle Belle Arti e della bella vita, seguito e protetto dal suo braccio destro Jock (Paul Bettany) è sul lastrico. Alistair Martland (Ewan McGregor), ispettore dei servizi segreti britannici, segretamente (ma neanche poi tanto) innamorato dell’elegante e seducente Johanna (Gwyneth Paltrow), amata consorte del protagonista, chiederà il suo aiuto per ritrovare un quadro di Goya senza prezzo.

Mortdecai aveva le potenzialità per poter essere un’ottima action comedy basata su equivoci e situazioni surreali, peccato che alla fine risulti un po’ scontato e a tratti banale. I protagonisti sono stereotipati nei loro ruoli, come caricature di pregi e difetti umani. Johnny Deep interpreta nuovamente un furfante affascinante, con gesti ed espressioni che ricordano Capitan Jack Sparrow, ma che sembrano ingabbiarlo in un personaggio già visto. Il Mortdecai di Koepp è un antieroe catapultato dagli anni Quaranta e Cinquanta direttamente nelle moderne metropoli a cui siamo abituati, un personaggio che, in questo caso, non riesce ad aderire alla pelle della star hollywoodiana. L’accostamento cromatico, i colori brillanti e la ricchezza di dettagli sicuramente costituiscono uno dei punti di forza dell’intero film. La bellissima Rolls-Royce, il pettinino per i grotteschi baffi di Mortdecai, e gli abiti finemente impeccabili sono parte integrante per il funzionamento della storia. Certamente Mortdecai strappa una risata, soprattutto per le esilaranti vicende in cui si caccia l’eccentrico Charlie, non riuscendo però a raggiungere il livello delle migliori commedie british (come La Pantera Rosa di Blake Edwards) a cui Koepp aspirava.

Rudy Ciligot