OGNI MALEDETTO NATALE

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Italia, 2014 Regia Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo Interpreti Alessandro Cattelan, Marco Giallini, Corrado Guzzanti, Alessandra Mastronardi, Valerio Mastandrea, Laura Morante, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti Sceneggiatura Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo Produzione Fausto Brizzi Distribuzione 01 Durata 1h e 35′ www.tinyurl.com/lhuz9p2

In sala dal 

27 novembre

“Natale, festa delle tenebre!” Declama il narratore prima di un rapido excursus “saggistico” nei secoli. E Massimo e Giulia, coppia colpita da colpo di fulmine giusto poco tempo prima, sono lì per dimostrarlo. Lui, che si occupa di microcrediti bancari, odia il Natale, specie quello nella sua miliardaria famiglia, lei, architetto brillante, lo convince ad accompagnarla dai suoi (genitori, zii, fratelli, cognati) nel cuore della Tuscia romana e buzzurra a passare il 24 dicembre. Il malcapitato accetta e sarà “terrificante”, quasi come quello che il giorno dopo toccherà a lei, altrettanto “malcapitata”, letteralmente, tra i parenti di lui, dove abbondano la bizzarria e la servitù filippina.

Almeno due le scene travolgenti (davvero da sganascio intelligente) in una commedia che alterna la grana fine a quella più scontata a obbiettivo mirato. Ovvero quelle della partita a carte dalle regole piuttosto misteriose nella torrida e temperamentale famiglia Colardo e quella dell’interrogatorio (a tappe) del maggiordomo filippino (uno strepitoso Corrado Guzzanti) da parte dei carabinieri. La simmetria delle situazioni familiari, la trucida dei rustici e quella diversamente strampalata dei “sciuri”, consente agli attori di duplicarsi e dividersi le macchiette e le caratterizzazioni comiche, mentre i protagonisti Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi svolgono il compito dei normali – e quindi vittime – nel paese dei folli. Le gag sono sparate con la mitraglia, più che colpire il bersaglio lo abbattono con l’esagerazione, la smorfia e il dialetto, ma almeno senza trivialità e con buonismo e sciatterie raccattate dalla cronaca e dalla sociologia tenute sufficientemente a bada, grazie anche a un team di caratteristi (Pannofino, Giallini, i due Guzzanti) o adattati tali (Laura Morante e Valerio Mastandrea) di sciolta simpatia. Non è la prima volta che è un trio a firmare una commedia (da Aldo, Giovanni e Giacomo – più Massimo Venier- a Eugenio Cappuccio, Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata in ensemble con “Il caricatore”), d’altronde Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo hanno dalla loro la sintonia e il fiuto del sarcasmo misto alla stravaganza inventiva sperimentato in tv con “Buttafuori” e “Boris”. Ed è anche per questo che il film (un anti-cinepanettone?) non delude.

Massimo Lastrucci