Presence, la recensione dell’horror di Steven Soderbergh

Al Noir in Festival l'anteprima del film prossimamente al cinema con Lucky Red

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In concorso alla 34esima edizione del Noir in Festival il nuovo film del premio Oscar Steven Soderbergh, Presence, è un thriller horror psicologico con protagonista Lucy Liu. Un genere inedito per il regista, che nel corso della sua prolifica carriera è stato capace di destreggiarsi con film molto diversi tra loro: da Erin Brockovich a Ocean’s Eleven, da Traffic a Magic Mike.

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IL FATTO

Protagonista è la famiglia Payne, Rebecca (Lucy Liu) e Chris (Chris Sullivan), con i figli adolescenti Tyler (Eddy Maday) e Chloe (Callina Liang), che si trasferisce in una grande casa alla periferia di una città. Una presenza osserva tutti i loro movimenti, in particolare quelli dell’adolescente Chloe, segnata profondamente da un evento tragico. Iniziano a verificarsi degli strani eventi, ma mentre il resto della famiglia tende a minimizzarli, la ragazza comprende che qualcosa di sovrannaturale sta cercando di farsi sentire. Per quale motivo?

Presence poster

L’OPINIONE

Steven Soderbergh dirige un horror insolito scritto da David Koepp (Carlito’s Way, Mission: Impossible, Jurassic Park – Il mondo perduto), e lo fa rileggendo il tema fin troppo abusato della casa infestata e ribaltando quello che di solito questo comporta. La presenza del titolo, infatti, è tutt’altro che malvagia, è una sorta di spettatore che osserva le dinamiche familiari e sembra volersi prendere cura dei suoi componenti. Il punto di vista del film è quindi il suo, quello della macchina da presa, le inquadrature mostrano gli interni dell’abitazione, i piccoli gesti dei protagonisti, seminando gradualmente gli indizi che porteranno allo scioccante finale. La tensione creata dal regista è tutta qui: sembra non succedere niente, ma proprio questo, gli interrogativi che comincerà a porsi spontaneamente lo spettatore instilleranno in lui un’inquietudine inspiegabile. Un thriller che si svolge completamente tra le mura domestiche, un horror “gentile” che non fa saltare sulla sedia con prevedibili trucchi sonori il pubblico, che parla di dolore, quello profondo di Chloe per una perdita recente, che non riceve le giuste attenzioni della madre, più predisposta verso il fratello, ma che trova conforto nell’amorevole padre. La ragazza sembra più attratta che inquietata da questa presenza che sposta libri, che si nasconde nel suo armadio, che agisce per farsi sentire e per cambiare il corso degli eventi al momento giusto. Chloe si convince che sia qualcuno che conosce bene. Dove alberga quindi il male, quello che davvero ci terrorizza? Si nasconde in una casa infestata o è da cercare altrove, tra i vivi? Questo sembra chiederci Steven Soderbergh, che aggiunge un altro tassello alla sua filmografia, raccontandoci una storia horror senza seguire strade già tracciate, ribaltando le convenzioni del genere con uno stile estetico e narrativo ricercato.

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SE VI È PIACIUTO PRESENCE, GUARDATE ANCHE…

Presence è un film unico nel suo genere, ma come film sullo stesso tema – per quanto diametralmente opposti – possiamo citare The Others con Nicole Kidman e La casa degli spiriti di Billie August.

 

Presence poster

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
presence-la-recensione-dellhorror-di-steven-soderberghUsa, 2024. Regia: Steven Soderbergh. Con: Lucy Liu, Julia Fox, Chris Sullivan, Callina Liang, Lucas Papaelias, West Mulholland, Eddy Maday. DURATA: 1h e 25'. DISTRIBUZIONE: Lucky Red