RITORNO AL MARIGOLD HOTEL

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The Second Best Exotic Marigold Hotel, Gran Bretagna/Usa, 2015 Regia John Madden Interpreti Dev Patel, Maggie Smith, Judy Dench, Danny Mahoney, David Strathairn, Bill Nighy, Celia Imrie, Richard Gere, Lillete Dubey Distribuzione Fox Durata 2h e 2′

In sala dal 

30 aprile

Ora che il Marigold Hotel è sempre la completo, i due co-direttori, Muriel Donnelly e Sonny Kapoor, impegnato anche nei preparativi del proprio matrimonio con Sunaina, sognano di ingrandirsi, ma per aprire un nuovo albergo ci vogliono investitori con i soldi. Per questo volano in America e poi attendono fiduciosi l’arrivo di un ispettore in incognito. Nel frattempo Evelyn fa i conti con un lavoro che la impegna sempre di più, Douglas cerca il modo di manifestare i propri sentimenti ancora inespressi, Norman e Carol si interrogano sulla propria relazione, Madge si destreggia tra due corteggiatori. L’arrivo del misterioso Guy Chambers provocherà equivoci e batticuori.

Diciamo la verità: la cosa migliore di questo sequel, firmato ancora da John Madden, è la tagliente ironia di Maggie Smith che nei panni di Muriel Donnelly vanta le più belle battute del film. Squadra che vince non si cambia, quindi ecco che in Ritorno al Marigold Hotel si riaffacciano tutti gli anziani che avevamo lasciato tre anni fa, felici e contenti di aver trovato dall’altra parte del mondo, in un angolo di paradiso esotico e colorato, tutto quello che avevano perduto o che non avevano mai avuto dalla vita. Nuovi amori, nuova consapevolezza e stima di se stessi, nuove risorse economiche, nuovi amici, nuova casa, nuova gioia di vivere. Alternativa assai allettante ai tristi e squallidi ospizi che la working class britannica potrebbe permettersi nel vecchio continente, il Marigold Hotel era diventato l’avamposto della una terza età che non si arrende, resiste e rinasce. Ma le storie che di intrecciano in questa nuova puntata non decollano, girano a vuoto senza una vera ragione, a cominciare dall’equivoco che fa temere Norman per la vita di sua moglie. Sempre più incapace di decifrare la realtà, il povero Sonny diventa insopportabilmente isterico, e tutti gli altri gironzolano in scena in cerca di un ruolo da interpretare. Neppure Richard Gere, con il suo fascino tranquillo, riesce a portare nuova linfa a una storia che non ha più molto da raccontare. L’unica ondata di energia arriva alla fine, sulle note di Jhoom Barabar Jhoom che risuonano durante le tanto attese nozze, naturalmente in stile Bollywood.

Alessandra De Luca