SOUL BOYS OF THE WESTERNS WORLD – SPANDAU BALLET: IL FILM

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Id., Gran Bretagna, 2014 Regia George Hencken Interpreti Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman Produzione Steve Dagger, Scott Millaney Distribuzione Nexo Durata 1h e 50′.

Un viaggio attraverso gli anni Ottanta, quando lo storico antagonismo tra Beatles e Rolling Stones aveva ceduto il posto a quello più prosaico tra Duran Duran e Spandau Ballet e le giovani fan litigavano su chi fosse più sexy, Simon Le Bon o Tony Hadley. Il documentario di George Henken ripercorre la storia della celebre boy band inglese, regina della new romantic music, utilizzando materiale d’archivio che ricostruisce le loro origini, le cui radici affondano nella working class, e una carriera che li ha portati al successo sin da giovanissimi. Fino al racconto della loro battaglia legale per i diritti sulle canzoni scritte da Gary Kemp, il vero maschio alpha del gruppo, un silenzio durato vent’anni e la recente rentrée del 2009. La storia di una lunga amicizia consumata tra concerti in tutto il mondo (molte le immagini dei fan italiani) e di una dolorosa perdita, che gli Spandau hanno tentato di cancellare tornando insieme sul palco nonostante in cinquant’anni siano scoccati per tutti e la giacca di Hadley non gli si abbottoni più sulla pancia. I loro stravaganti abiti di scena – prima pantaloni da pirata, poi giacca e cravatta – sono ormai un ricordo, ma il bel Tony, che ormai assomiglia ad Alec Baldwin, ha ancora una gran voce.

Per recuperare i tanti documenti utilizzati nel film sono stati chiamati a raccolta anche tutti coloro che ai tempi avevano realizzato riprese amatoriali durante i concerti o l’arrivo delle pop star in aeroporti e alberghi e le immagini scorrono sullo schermo mentre Hadley, i fratelli Kemp, Steve Norman e John Keeble raccontano la loro vicenda umana e professionale, dalla fulminea ascesa al lento, inesorabile tramonto. Un film per chi ha amato gli Spandau, ma anche per tutti coloro che hanno voglia di rituffarsi in un’epoca dove la costruzione della propria identità giovanile passava attraverso musica ed eccentrici costumi da sfoggiare nei locali notturni alla moda.

 Alessandra De Luca