SPONGEBOB – FUORI DALL’ACQUA

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The SpongeBob Movie: Sponge Out of Water Usa, 2015 Regia Paul Tibbit Interpreti Antonio Banderas, Clancy Brown, Tom Kenny Sceneggiatura Glenn Berger, Jonathan Aibel Produzione Mary Parent, Paul Tibbitt Distribuzione Universal Durata 1h e 33′ www.spongebob-fuoridallacqua.it

In sala dal 

26 febbraio

Ennio Morricone, Rambo, gelati volanti, delfini che balbettano, Iron Man e gli Avengers, Jake Sparrow e un pugno di gabbiani canterini, e ancora, Antonio Banderas versione pirata, Mad Max, una spruzzata di Ritorno al futuro, Pharrell Williams e perfino una dedica a Ernest Borgnine: uno entra in sala aspettandosi il solito, misurato, film tratto da un cartone animato e si trova invece frullato in un contenitore pop talmente folle e psichedelico da far impallidire le allucinazioni di Vizio di forma. Lo spunto, si sa, è quello del fortunato cartoon SpongeBob, la spugna marina che vive in fondo all’oceano, ma qui la trama diventa un solo un pretesto per una pazzesca montagna russa nella cultura pop degli ultimi vent’anni, tra rimandi, omaggi e semplici sciocchezze, un’ordinata follia che riesce comunque a mantenere un senso. La trama – SpongeBob e il nemico Plankton alleati per ritrovare la formula del celebre panino la ricetta segreta del Krabby Patty, rubata dal pirata Barba Burger – è solo un punto di partenza utilizzato dal regista Paul Tibbit per mettere in scena un caleidoscopio totalmente inaspettato, costruito benissimo grazie alla sceneggiatura di due pazzi come Jonathan Aibel e Glenn Berger, non a caso già autori dei due geniali capitoli di Kung Fu Panda e dell’altrettanto allucinato Mostri contro Alieni.

Costato 70 milioni di dollari, già a oltre 200 di incasso al botteghino in tutto il mondo, SpongeBob: Fuori dall’acqua oltre a giocare continuamente con i rimandi, risulta un film su più livelli: potete vederlo con i bambini – che ritroveranno i loro personaggi coinvolti in un’avventura comunque filmata ad altezza di piccoli – oppure come un totale guilty pleasure, un viaggio surreale dentro una sorta di B-movie che non si pone limitazioni, fa scontrare Marte e Saturno, fa andare i gabbiani in taxi e i delfini al gabinetto, prende in giro gli Avengers trasformando SpongeBob e i suoi alleati in una sorta di supereroi occasionali, e poi continua a volare allucinato ripescando Ennio Morricone e la sua Estasi dell’oro da Il buono, il brutto, il cattivo, alternandola ai brani originali dei N.E.R.D, la band di Pharell Williams, a alcune polka di Glenn Rueger fino al rap – geniale – del delfino Bubbles nel finale. E quando si concludono i titoli di coda, l’ultima sorpresa: la dedica a un grande vecchio di Hollywood come Ernest Borgnine, scomparso nel 2012 e nella versione originale doppiatore di Mermaid Man. Un consiglio: se non avete figli, scegliete l’ultimo spettacolo, armatevi di pop corn e concedetevi l’allucinato viaggio assieme alla spugna di mare con lo zucchero filato in testa. Non ve ne pentirete.

Andrea Morandi