“The Circle”, Emma Watson nell’inferno dei social network: la recensione

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Id. Usa, 2017 Regia James Ponsoldt Interpreti Emma Watson, Tom Hanks, John Boyega, Karen Gillan Distribuzione Good Films e Adler Durata 1h e 50’

Al cinema dal 27 aprile 2017

IL FATTO – Colosso dell’universo internet, The Circle è più di uno sfavillante e potentissimo centro di raccolta dati e comunicazioni (pensate a un Facebook mescolato a Google), è un luogo dove si ipotizza e costruisce il futuro. Così quando l’ingenua e benintenzionata Mae Holland viene chiamata a lavorarci le pare di avere toccato il top. Il carismatico boss Eamon Bailey la coinvolgerà sino a farne la punta di diamante del suo ultimo esperimento, diventare una sorta di cinepresa vivente che racconti e riprenda quel che le succede 24 ore su 24. In realtà è solo l’inizio di un progetto che potrebbe portare al controllo totale dell’umanità.

L’OPINIONE – “Sapere è bene, sapere tutto è meglio”: è la filosofia di Eamon Bailey (un Tom Hanks più Steve Jobs che Zuckerberg, affabile, informale e squalo). Ovviamente noi benpensanti rabbrividiamo all’idea come lo stesso Dave Eggers, uno dei più brillanti scrittori della ultima (o penultima) generazione di letterati made in Usa (per il cinema ha scritto o sceneggiato American Life, Nel paese delle creature selvagge, Promised Land, A Hologram for the King). Il Cerchio (ed. Mondadori) non è forse il suo lavoro migliore, ma indubbiamente tocca un nervo scoperto (qualcuno lo ha definito “una sorta di Grande Fratello aggiornato al tempo dei social network”). Lo stesso fa il film di Ponsoldt (che nel 2015 aveva trattato un altro big della new literature americana come lo sventurato David Foster Wallace in The End of the Tour). Fantascienza sociale e quindi con messaggio, dispone tutti i personaggi secondo finalità e didascalia, puntando alla scorrevolezza del contenuto, in un dignitoso monito per il diritto della privacy, vero baluardo di libertà. Ed Emma Watson, che sembra sempre studiare come liberarsi da Harry Potter, in questo senso è molto diligente, forse poco carismatica, ma di encomiabile buona volontà e perspicacia (anche nello scegliere le sfide professionali).

Massimo Lastrucci

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