The Quake – Il terremoto del secolo, un disaster movie dal tocco scandinavo: la recensione

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The Quake - Il terremoto del secolo

The Quake – Il terremoto del secolo (Skjelvet) Regia John Andreas Andersen Interpreti Kristoffer Joner, Ane Dahl Torp, Edith Haagenrud-Sande Distribuzione Altre Storie e Minerva Pictures Durata 1h e 46′

 In sala dall’8 agosto

LA STORIA – Le conseguenze di un terremoto non sono solo fisiche. Il geologo Kristian Elkjord che l’ha vissuto sulla sua pelle è rimasto scosso dall’esperienza, ha lasciato moglie e figli e vive in un paese tra i fiordi, ossessionato dall’idea sul come prevederli («Io continuo a vedere catastrofi ovunque vada!»). La morte sospetta sul lavoro di un collega lo riporta a Oslo, si ricongiunge alla famiglia, indaga e cerca di portarli al sicuro, mettendo sull’avviso le autorità scientifiche piuttosto scettiche («la Norvegia è un posto sicuro»,«I terremoti non si possono prevedere»). Ma non fa in tempo; terribili scosse si abbatteranno sulla capitale, seminando distruzione e morte.

L’OPINIONE – A far spettacolo sulle catastrofi non sono buoni solo gli Americani, deve aver pensato John Andreas Andersen (3 regie sinora alle spalle, ma anche tanto lavoro come direttore della fotografia). Così mescolando un po’ le carte, con lo scrupoloso senso del dovere sociale degli scandinavi come valore aggiunto allo schema dell’uomo “normale” che si trasforma in eroe per salvare (quanto può) la propria famiglia, ecco The Quake – Il terremoto del secolo, disaster movie che non ha nulla o quasi da invidiare ai blockbuster hollywoodiani.

L’imminente arrivo del terremoto è seguito e costruito con la suspence che si riserva alla tensione di un mostro alla Godzilla, questo nella prima parte, con i segni inquietanti, la musica, i volti straniti, i dati scientifici anomali e via. La catastrofe vera e propria è superbamente raccontata (gli effetti non fanno una grinza), con la parte del grattacielo-trappola che si frantuma, imprigionando tre familiari su quattro -per tacere della figlia del collega – particolarmente tesa e spettacolare (c’è un piccolo difetto logico-narrativo ma a voi il gusto di scoprirlo).

The Quake - Il terremoto del secolo

Quello che gli difetta semmai è la costruzione dei personaggi, tutti incupiti da una certa rigidità etica nordica; il nostro eroe ad esempio (interpretato con espressione sempre sofferente o tormentata da Kristoffer Joner), ogni tanto pare proprio un portatore di sventure, barbuto e menagramo (“hai mai la sensazione che possa succedere qualcosa?”) e anche la scritta finale a inizio titoli di coda non promette in tal senso nulla di buono, profetizzando per la Norvegia, l’arrivo prima o poi di un terremoto epocale. Gli americani che sono scaltri e calcolatori sino alla superficialità, preferiscono immettere nel plot robuste iniezioni di umorismo o situazioni leggere/frizzanti comunque legate all’attualità, facendo dei disaster movie dei cinepanettoni adrenalinici globali. Qui è tutto più severo, algido, teso. Ma tutto sommato funziona.