Al cinema dal 30 aprile, distribuito da The Walt Disney Company Italia, in Thunderbolts* i Marvel Studios riuniscono una insolita squadra di antieroi già visti in molti dei cinecomic precedenti: la vedova nera Yelena Belova, Bucky Barnes, Red Guardian, Ghost e l’ex Cap John Walker, interpretati da Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Hannah John-Kamen e Wyatt Russell (diretti da Jake Schreier). Dopo essersi ritrovati nel mezzo di una trappola mortale orchestrata da Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), questi emarginati disillusi devono affrontare una missione pericolosa che li costringerà a confrontarsi con gli aspetti più oscuri del loro passato. Questo gruppo disfunzionale si distruggerà dall’interno o riuscirà a trovare redenzione, unendosi e trasformandosi in qualcosa di più grande, prima che sia troppo tardi?
LEGGI ANCHE: Thunderbolts*, Florence Pugh: «Yelena si sente persa»
IL FATTO
Yelena Belova/Vedova Nera (Florence Pugh) è stanca del lavoro di killer su commissione per la CIA e chiede alla contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) direttrice dell’agenzia di passare ad altro incarico. Sarà esaudita a patto di completare un’ultima missione, necessaria a cancellare le prove delle operazioni segrete ordinate dalla direttrice (ora sotto inchiesta governativa) che, se scoperte, potrebbero incriminarla. In realtà la missione si rivela una trappola mortale dove Valentina ha progettato di eliminare Yelena e tutti gli altri semi-villain di cui ha ottenuto i servizi. Però tra loro appare il misterioso Bob (Lewis Pullman) e la vicenda assume una piega imprevista…

L’OPINIONE
Questo 36° film del MCU, che si pone come sequel diretto di Captain America: Brave New World, getta le basi per quella che potrebbe essere una rivoluzione nei canoni del cinecomic Marvel, che stava dando segni di stanchezza. Il merito principale è attribuibile al team formato dal regista Jake Schreier (Robot & Frank, Beef – Lo scontro) e gli sceneggiatori Eric Pearson (The Fantastic Four: First Steps), Lee Sung Jin (creatore e sceneggiatore della serie Beef – Lo scontro) e Joanna Calo (co-showrunner di The Bear). Oltre alla sorpresa di veder citato Kierkegaard in un film Marvel, la trovata delle stanze della memoria (ma il regista le chiama stanze della vergogna) da sola vale il prezzo del biglietto. L’alleanza forzata tra personaggi che nulla avrebbero in comune permette scintille comiche. Su tutti brilla il ruolo di Bob, i cui talenti decidono l’intero corso del film. Non perdete la seconda scena post titoli di coda.
SE VI È PIACIUTO THUNDERBOLTS*, GUARDATE ANCHE…
Suicide Squad – Missione suicida (2021) di James Gunn.