Una Donna Promettente – Recensione

Il film è uscito il 24 giugno nelle sale

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Carey Mulligan Fingernails

IL FATTO

Cassandra “Cassie” Thomas (Mulligan) era una promettente studentessa di medicina la cui vita è stata sconvolta quando la sua migliore amica è stata stuprata da un compagno di corso davanti agli amici mentre era ubriaca, nessuno ha creduto alla versione della ragazza e questo l’ha portata alla depressione e alla morte. Così, abbandonati gli studi, Cassie vive ancora a casa dei genitori, lavora come barista e la notte, per vendicare l’amica, si trucca vistosamente e va nei locali fingendosi ubriaca. Una volta adescata da chi vuole abusare di lei, rivela di essere sobria e terrorizza il potenziale stupratore. Quando Cassie incontra Ryan (Burnham), timido ex-compagno di corso diventato chirurgo pediatrico, sembra che nella sua vita si apra uno spiraglio di ottimismo, ma è un sollievo di breve durata.

Una donna promettente Carey Mulligan

L’OPINIONE

È sufficiente denunciare la criminalmente diffusa (in)cultura dello stupro per rendere un film immune dalle critiche? Se lo pensate attribuite pure cinque stelle a questa sgangherata opera prima, scritta e diretta da Emerald Fennell, che finora come autrice poteva vantare le sceneggiature della non memorabile serie Killing Eve e, come interprete, il ruolo di Camilla Parker Bowles in The Crown. In caso contrario non possiamo evitare di notarne difetti imperdonabili, proprio a partire da quella sceneggiatura inspiegabilmente premiata con l’Oscar. La drammaticità del tema affrontato esigeva infatti un rigore narrativo che purtroppo qui manca e la pur brava Mulligan può fare ben poco per generare empatia col suo personaggio dipinto come una figurina monodimensionale.

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE…

I film di vendetta al femminile che Fennell avrebbe dovuto studiare: Oltre la notte (2017) di Fatih Akin; Il buio nell’anima (2007) di Neil Jordan; il dittico Kill Bill (2003-2004) di Quentin Tarantino e Lady Vendetta (2005) di Park Chan-wook.