Venezia 81 – Riefenstahl

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Riefenstahl

IL FATTO: Una ricostruzione dei rapporti di Leni Riefenstahl con le più alte figure della gerarchia nazista e un’indagine per fare luce, una volte per tutte, su quanto realmente la cineasta conoscesse delle politiche razziali del regime.

L’OPINIONE: Leni Riefenstahl è una delle figure più controverse della storia del cinema. Cineasta dallo sguardo unico, è stata colei che con le sue immagini, e soprattutto con la sua abilità in sala di montaggio, ha reso immortale il culto ariano dell’ideologia nazional-socialista. Il trionfo della volontà, film che documenta l’adunata nazista di Norimberga del 1934, e poi a seguire Olympia, sulle Olimpiadi di Berlino del 1936, vincitore oltretutto proprio a Venezia nel 1938, sono film ancora oggi di una modernità incredibile e visivamente abbaglianti.

Ciò non toglie che da oltre 80 anni si discute dei reali rapporti che la regista avesse con il partito e con i suoi vertici, Hitler e Goebbels in particolare. Questo documentario inchiesta fa luce su alcuni passaggi oscuri e soprattutto sulla persona , assai più complessa di quanto lei stessa abbia fatto credere nel corso di tutta la sua vita pubblica.

Andres Veiel, grazie a un accesso quasi illimitato ai materiali dell’archivio Riefenstahl, scopre quindi che il rapporto con Hitler era stato molto più profondo di quanto raccontasse, così come c’è una contraddizione sul quello con Goebbels, che ricordiamo era il ministro della propaganda, e che di conseguenza con la regista deve avere avuto molti incontri anche solo professionali, oltre ad altri dettati dalla passione per la donna. Riefenstahl afferma in un’intervista di essere stata quasi violentata da Goebbels una volta, ma in un’altra conversazione fa invece chiaramente intendere che ci fossero stati dei rapporti consensuali e d’opportunità. La maggior parte di quello che racconta Veiel era in realtà già noto, quello che colpisce è il metodo.

Riefenstahl è un’inchiesta

Una vera e propria indagine che non vuol scalfire la grandezza dell’artista, ma comprenderne l’essere umano. Il ritratto che viene fuori è tutt’altro che positivo, e in un mondo del cinema, e non solo, in cui si è condannati ormai senza processo sulla base di illazioni, un’investigazione supportata da fatti, immagini, parole e documenti è ben altra questione. E soprattutto, senza giudizio. Quello viene lasciato allo spettatore e alla sua coscienza. Com’è giusto che sia. Perché un film non è un’aula di tribunale, ma certamente può aiutare a inquadrare meglio la Storia e i suoi protagonisti.

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE: se non li avete visti, recuperate i due film di Leni Riefenstahl. Sono comunque due pietre miliari dell’arte cinematografica.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
venezia-81-riefenstahlIL FATTO: Una ricostruzione dei rapporti di Leni Riefenstahl con le più alte figure della gerarchia nazista e un’indagine per fare luce, una volte per tutte, su quanto realmente la cineasta conoscesse delle politiche razziali del regime. L’OPINIONE: Leni Riefenstahl è una delle figure più...