Vicini di casa, la recensione del Carnage italiano

Un gioco delle coppie stimolante e dei personaggi nei quali sarà facile rivedersi

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Vicini di casa

La doppia coppia con la quale Paolo Costella punta a conquistare il piatto del Box Office italiano è quella composta da Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni: loro i protagonisti del Vicini di casa che dal 1 dicembre sarà nei cinema, in oltre 400 sale. Una commedia “afrodisiaca”, la definisce la comunicazione ufficiale, consapevole del rischio che si possa fraintendere una piece tanto teatrale e nella quale sesso e seduzione hanno un ruolo così importante.

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IL FATTO: Giulio e Federica stanno insieme da molti anni, ma il loro matrimonio non funziona più come una volta. A malapena si parlano e quando lo fanno è solo per punzecchiarsi. Una sera Federica decide di invitare i nuovi vicini del piano di sopra, Laura e Salvatore, una coppia affiatata, vitale, vivace e spesso “rumorosa”. I due gli faranno una proposta indecente e provocatoria che cambierà la sorte della serata per tutti.

Vicini di casa

L’OPINIONE:Non è una commedia sullo scambio di coppie!“, come tengono a sottolineare il più possibile tutti quelli coinvolti nel progetto di questo adattamento di una storia spagnola, eppure perfettamente in grado di fotografare un contesto tutto italiano. Non tanto quello messo superficialmente in scena nella splendida casa che fa da location pressoché unica della pièce, quanto quello socio-culturale che emerge dall’irruzione dei due estroversi e comunicativi invitati nella cloroformizzata routine dei due padroni di casa. Nella regia equilibrata e precisa di Costella, a suo agio in spazi che già conosceva e che mostra di saper sfruttare in maniera egregia, i quattro interpreti riescono a trarre il meglio dai loro rispettivi registri e a rappresentare dei personaggi tanto caratterizzati quanto pronti a svelarsi via via e a offrire nuove sfide al comune senso del pudore o a come siamo abituati a giudicare i nostri stessi preconcetti. Un crescendo che non supera mai il tetto, anche letteralmente, facendo della costrizione – anche fisica – entro lo spazio finito dell’appartamento un ulteriore elemento di forza, che si aggiunge a quelli dati da un impianto teatrale che riesce a coinvolgere con la dialettica e la catena di rivelazioni che va sviluppandosi. Un passo alla volta, una confidenza alla volta, una paura alla volta, convinzioni e desideri vengono messi alla prova, condivisi, senza troppi imbarazzi e pruderie, tanto il sesso risulta essere uno spunto, un mezzo, per spogliarsi di ben altro che i vestiti. A conferma di quanto sia rischioso affibbiare etichette come “belle persone” o “brutti pensieri”, e che da certe tensioni si possa uscire con malinconia e sorriso insieme. Un risultato al quale concorre anche la scelta di un commento musicale capace di spaziare dal Jazz al Country, che dall’inizio alla fine accompagna, spinge, sottolinea i diversi momenti e definisce perfettamente il mood del film.

Vicini di casa

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… L’originale Sentimental di Cesc Gay, interpretato da Javier Cámara, Belén Cuesta, Alberto San Juan e Griselda Siciliani, ma anche il Carnage di Roman Polanski o il Chi ha paura di Virginia Woolf citato dallo stesso Costella, che ha girato il film nella stessa casa utilizzata da Come mi vuoi di Carmine Amoroso e nel Faccione con cui esordì Christian De Sica.

 

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
vicini-di-casa-la-recensione-del-carnage-italianoId. Italia, 2022. Regia Paolo Costella. Interpreti Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni. Distribuzione Medusa Film. Durata 1h e 23’.