Dal 6 febbraio nelle sale italiane con Lucky Red arriva We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo, un’opera romantica e intensa sulle capacità dell’amore. Con Florence Pugh e Andrew Garfield per la prima volta insieme sul grande schermo.
IL FATTO
Un incontro fortuito cambia le vite di Almut, una chef in ascesa, e Tobias, venditore di cereali appena uscito da un divorzio. Attraverso istantanee della loro vita insieme – innamorarsi perdutamente, costruire una casa, diventare una famiglia – emerge una verità che mette a dura prova la loro storia d’amore. Mentre intraprendono un percorso scandito dalla dittatura del tempo, i due imparano ad apprezzare ogni attimo del loro amore.
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L’OPINIONE
Diretto da John Crowley e sceneggiato da Nick Payne, che aveva già esplorato l’amore attraverso numerosi universi quantici nella sua celebrata opera teatrale Costellazioni, We Live in Time – Tutto il tempo che abbiamo è una commedia romantica fuori dagli schemi e dalle regole del genere, che parla d’amore destinato a sfidare il tempo e le convenzioni, a trovare la propria strada tra minacce e ostacoli, a restituire il senso di una intera esistenza. E lo fa utilizzando una inedita, complessa costruzione narrativa che alterna momenti della vita della coppia di diversa durata, aggiungendo a ogni salto temporale frammenti di esperienza, informazioni e ricordi che contribuiscono a mettere sempre più a fuoco i due protagonisti e la loro vicenda.
In una Londra sconosciuta al cinema, ma popolata da quelli come Almut e Tobias, il film vanta una scena clamorosa, quella di un parto nel bagno di una stazione di servizio, e mescola dramma a commedia, gioia e paura, tristezza e speranza in un omaggio alla vita proprio quando questa rischia di diventare dannatamente breve. Un applauso al coraggio della Pugh che lascia il tempo attraversare il proprio corpo accogliendone mutazioni e ferite.
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