Festa del Cinema di Roma, i segreti di Bill Murray e John Travolta raccontati dal direttore Antonio Monda

0

Alla conferenza stampa di chiusura della XIV edizione della Festa del Cinema di Roma il direttore Antonio Monda non nasconde il suo entusiasmo per i numeri che, dice, «parlano da soli, visto che gli incassi hanno avuto un incremento del 18% e, soprattutto, gli accessi al sito ufficiale della Festa sono aumentati dell’86%». Rimandando la lettura dei numeri «tutti positivi», all’apposita tabella consegnata ai giornalisti, Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, ha deciso di sovvertire il rituale delle conferenze di chiusura delle manifestazioni cinematografiche, scegliendo invece di «intervistare» in diretta Antonio Monda, per fargli raccontare alcuni «dietro le quinte» che dessero il senso di come è stata vissuta la manifestazione da chi doveva gestirla quotidianamente.

Si scopre così che l’ineffabile Bill Murray, premio alla carriera della Festa, era «completamente scomparso fino a due giorni prima della premiazione».

«Non rispondeva al telefono», ricorda Monda, «non sapevo dove fossero finiti lui e Wes Anderson ed ero seriamente preoccupato, anche se dovevo ostentare sicurezza con l’organizzazione del cerimoniale. A un certo punto si è scoperto che stava arrivando in pullman da Parigi, in uno “Sleeping Bus” caricato con moglie e amici. Del resto anche Frances McDormand è arrivata a sorpresa, nemmeno lei sapeva che a Roma c’era anche suo cognato Ethan Coen!». Il clima di «festa sorpresa» è stata insomma una della caratteristiche peculiari di questa edizione che Monda sottolinea ha avuto «il grande valore aggiunto della varietà: una delle cose di cui sono più soddisfatto, perché ognuno ha potuto trovare qui qualcosa che soddisfacesse i suoi gusti».

«Travolta invece mi ha rivelato una sua ricetta di spaghetti molto calorica», racconta Laura Delli Colli, «un “piatto unico” di cui è molto fiero e che si vanta di cuocere molto al dente, perché è abituato alla cucina italiana». Insomma gli ospiti, come ha rimarcato il direttore, «non sono venuti per fare conferenze stampa, o red carpet promozionali, ma per il piacere di essere con noi e condividere col pubblico il loro amore per il cinema, anche quando, come nel caso di Bret Easton Ellis, non erano persone del mondo del cinema».

Oscar Cosulich