Odio l’estate, la vacanza di Aldo Giovanni e Giacomo che fa ridere e commuovere

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Odio l’estate Italia, 2020 Regia Massimo Venier Interpreti Aldo, Giovanni, Giacomo, Lucia Mascino, Carlotta Natoli, Maria Di Biase, Massimo Ranieri, Davide Calgaro, Ilary Marzo, Michele Placido, Sabrina Martina, Melissa Marzo Durata 1h e 50′ Distribuzione Medusa

Al cinema dal 30 gennaio 2020

IL FATTO – A causa di un disguido (il maledetto solito computer che si ingrippa), tre milanesi con tanto di moglie e prole si trovano a trascorrere il periodo delle vacanze nella villa che han prenotato contemporaneamente in una tipica isoletta tutta turisti, mare blu e spiaggia. Le differenze sociali e temperamentali degli undici coinquilini potrebbero far temere il peggio, invece incidente dopo incidente, disgelo dopo disgelo, nascerà una imprevedibile e bella amicizia.

Specie tra l’ipocondriaco Aldo Baglio, fan sfegatato di Massimo Ranieri, il precisino negoziante in crisi e gaffeur che si dimentica le parole Giovanni Storti e il dentista intossicato dal lavoro Giacomo Poretti con figlio dodicenne con cui non sa rapportarsi, ma anche simmetricamente tra la nevrotica e fragile simil snob Barbara (moglie di Giacomo), la cicciottella e popolana Carmen (moglie di Aldo) e la annoiata e perplessa Paola (moglie di Giovanni). In più tra il figlio adolescente di Aldo e la figlia coetanea di Giovanni sembra nascere una passioncella che invano quest’ultimo cerca di contrastare.

L’OPINIONE – Sono tornati! Non solo effettivamente, ma anche qualitativamente, dopo le ultime performances cinematografiche stracche o comunque scontate. Magari non solo perché il fido regista Massimo Venier dei loro inizi è tornato al timone. Il magnifico trio ha ricalibrato verve e misure su una trama che contiene lo spirito per cui li abbiamo sempre adorati: l’umorismo diretto ma mai volgare (la cosa più triviale è il poster), gli agganci con un sentire comune di tutta una generazione via via alle prese con i sogni che se ne vanno, l’amore, la famiglia, i figli che danno problemi, l’età che non fa sconti.

Con battute che spesso frizzano il giusto, da prendere e usare tutti i giorni, una malinconia a drammatizzare che spunta ma che non “degenera” mai in inopportuni toni tragici, un contenimento dei rischi della “puccettosità” che qui si manifesta ogni tanto nella scelta delle musiche di sottofondo. Oltretutto questa volta nella storia scritta da Aldo, Giovanni, Giacomo, Venier, Michele Pellegrini e Davide Lantieri e girata in 8 settimane tra Bari, Mola di Bari e Parchitello, oltre al dosaggio misurato degli spazi destinati ai tre (sempre briosi quando interagiscono), anche se poi è Baglio a narrare e a dare “la poesia” e la morale, pure gli altri personaggi possiedono spessore e senso. E le interpretazioni di conseguenza acquistano qualità, da Lucia Mascino, Carlotta Natoli e Maria Di Biase (stupendo un suo “è già un miracolo se non ti hanno abbandonato sull’autostrada a te” rivolto alla moglie di Giacomo), alle partecipazioni straordinarie di Michele Placido, carabiniere pratico e sapido (“La verità è l’illusione dello stolto!”), Roberto Citran compagno di scuola di Giovanni col dente avvelenato, più Massimo Ranieri che canta sul palco.

Insomma, l’orchestra dei personaggi lavora con ritmo ed eseguendo al meglio la melodia della trama e noi pubblico ridiamo e ci commuoviamo, accettiamo le autocitazioni-strizzata d’occhio, completamente pervasi dal buonumore che Odio l’estate (ovviamente la celebre canzone di Bruno Martino c’è) sa trasmettere, dal piacere della serenità e anche dal messaggio magari buonista, sicuramente incontestabile, che chiude il film: “l’importante nella vita è scegliersi le persone giuste”.