Uscita a cadenza settimanale dal 19 settembre al 31 ottobre su Disney+, Agatha All Along riparte come spin-off di WandaVision (2021) e intensifica la fase cinque delle serie MCU.
IL FATTO
Alla fine della miniserie WandaVision la strega Agatha Harkness (Kathryn Hahn) è stata intrappolata dalla Scarlet Witch a Westview, nel New Jersey, prigioniera dell’identità fittizia di Agnes O’Connor e privata dei suoi poteri magici. Riesce a liberarsi dall’incantesimo grazie all’intervento di un misterioso adoescente (Joe Locke), che desidera affrontare con lei le prove della leggendaria Witches’ Road, la letale via delle streghe che, una volta percorsa, potrebbe restituire ad Agatha i suoi poteri e permettere al giovane di perfezionare i propri. Per riuscire nell’impresa la strana coppia dovrà formare una nuova congrega di streghe con cui affrontare le prove, mentre sulle tracce di Agatha incombe la minacciosa presenza delle sette di Salem, le streghe che intendono eliminarla dalla faccia della Terra.
L’OPINIONE
Come già nella sua precedente serie WandaVision la showrunner Jac Schaeffer dimostra di prediligere le partenze lente, prima che la vicenda inizi realmente a carburare. Se nel caso di WandaVision l’iterazione dei canoni delle sit-com televisive dagli anni ’50 in poi risultava ripetitiva, questa volta, giocando con l’immaginario legato alle streghe, tutto ha una maggiore varietà, offrendo una notevole serie di colpi di scena. Dall’identità del misterioso adolescente (che i lettori del fumetto dovrebbero indovinare con relativa facilità) alle scoperte sul passato di Agatha, la serie è giocata sul sottile filo che divide la commedia dall’horror e non disdegna di affrontare il tabù della morte. Naturalmente il tutto è sostenuto dallo straordinario talento di Kathryn Hahn, capace di donare alla sua Agatha tutte le sfumature psicologiche necessarie a farci palpitare per il suo destino, nonostante non faccia nulla per farsi amare.
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Aver visto WandaVision è un prerequisito, ma nella prima puntata Hahn fa il verso a Kate Winslet in Omicidio a Easttown (2021) e la congrega delle streghe evoca le atmosfere di Il Mago di Oz (1939) di Victor Fleming e King Vidor.
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