“GOMORRA 2”: LA RECENSIONE DEL FINALE DI STAGIONE

0

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Fine di un’epoca a Gomorra ma anche di stagione. Con gli ultimi due episodi la serie tv di Stefano Sollima chiude con coraggio un corso brillante, lasciandoci in sospeso sul destino dell’Immortale mentre i Savastano devono fare i conti con una perdita importante. Ma andiamo con ordine.

Don Pietro è tornato ad essere il boss di Secondigliano. Questo implica reimpossessarsi delle piazze di spaccio per poi eliminare tutti quelli che lo hanno tradito. L’obiettivo numero uno è ovviamente Ciro ma anche gli altri ex alleati subiranno la sua spietata vendetta. Inizia così un domino di sangue in cui il vecchio clan uccide sistematicamente tutti gli scissionisti rimasti, ovvero, O’ Zingariello e Lelluccio, l’erede di Scianel. L’Immortale resta da solo, avendo la consapevolezza di essere un cadavere che cammina. L’unica flebile speranza di ribaltare la situazione è un intervento di Genny, che però è totalmente concentrato su Roma. Il suo matrimonio con Azzurra è vicino come la nascita del figlio della coppia, inoltre il suocero è riuscito ad ottenere un ricchissimo appalto. Gli uomini del camorrista che fa affari nel mondo di mezzo commettono però un errore: ammazzano un funzionario pubblico attirando su di se l’attenzione della Polizia. Il giovane Savastano che ha «imparato a usare la testa» coglie l’occasione per liberarsi dell’ingombrante Giuseppe Avitabile, il padre della moglie, facendolo arrestare perché ritenuto dalle forze dell’ordine il mandante dell’omicidio.

Il personaggio di Salvatore Esposito diventa così un capoclan nella Capitale. La sua consacrazione a nuovo leader dello show va di pari passo con la discesa negli inferi dell’Immortale. All’uomo viene tolta l’ultima sua ragione di esistere, la figlia Maria Rita. In una lunghissima e atroce scena, la bambina viene giustiziata da Malammore inviato da Pietro. Un bacio dato dal sicario al crocifisso che porta al collo riporta al centro dell’attenzione il distorto legame tra fede e violenza di alcuni criminali. Un tema ricorrente negli episodi di questa stagione, pensiamo alla puntata monografica su Salvatore Conte. Il feroce attacco del vecchio boss segna così un punto di non ritorno per tutti. Patrizia accetta a fatica di restare a fianco dell’uomo non per particolari rimorsi di coscienza ma per orgoglio, dato che non riuscirà mai a prendere il posto di Donna Imma. Genny invece non giustifica il padre e arma la mano di Di Marzio, ormai distrutto dal dolore. Così lo scontro definitivo tra Don Pietro e Ciro arriva puntuale a pochi minuti dalla conclusione della puntata. I due sono ormai dei fantasmi: tutto il male che hanno inflitto a chiunque ha finito per consumare le loro anime. La fine della tragedia è segnata da un colpo di pistola che uccide l’alter ego di Fortunato Cerlino: un interprete formidabile di cui sentiremo molto la mancanza. Il suo assassino, l’Immortale, si allontana anche se non sappiamo cosa ne sarà di lui. Al momento non ci sono conferme sul cast protagonista dei nuovi episodi. Ma negli stessi istanti in cui si consuma questo duello disperato e da classico film western, viene al mondo il figlio di Genny. Nasce il nuovo Pietro Savastano, il suo destino però resterà un mistero fino alla prossima stagione.