“GOMORRA – LA SERIE”: LA RECENSIONE DEL NONO EPISODIO

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Gomorra - La serie

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Il meraviglioso mondo di Scianel. Potremmo ribattezzare così il nono episodio di Gomorra, che ci permette di conoscere un po’ più da vicino il personaggio di Cristina Donadio.

Nella puntata diretta da Francesca Comencini, vediamo la camorrista alle prese con gli affari criminali e le questioni familiari. Per la donna è un momento importante: dopo sette anni suo figlio Raffaele, detto Lelluccio, viene scarcerato. Da buona mamma italiana Scianel si preoccupa che lui abbia tutto ciò che gli serve: una buona moglie con cui mettere su famiglia e una piazza di spaccio per continuare le “sane” tradizioni di casa Magliocca. Perciò Annalisa – questo è il suo vero nome – non perde tempo e cerca di accaparrarsi l’ambito posto stringendo un accordo con Ciro che la asseconda a discapito dei Girati. Le rivalità sul lavoro però non sono il suo unico problema, dato che per la protagonista il nemico sta dentro casa.

Scianel non sopporta la nuora e dopo mesi di forzata simbiosi le due arrivano allo scontro. Tutto nasce quando la suocera scopre che la ragazza ha una relazione clandestina con il suo autista personale. La rivelazione non è sorprendente, ma dà il via a un’escalation di vendette. La donna infatti punisce il traditore giustiziandolo con un colpo all’inguine che lo ucciderà per dissanguamento, mentre Marinella rischia il linciaggio sulle scale di casa. Il tempo di lavare i panni sporchi di fronte a tutta la palazzina però non c’è, perché chi dovrebbe occuparsi di gestire la questione, Raffaele, ha ben altri guai: O’Trak è pronto a rispondere all’affronto degli alleati rapendo Lelluccio. La resa dei conti però viene rimandata grazie alla presenza di un posto di blocco della Polizia che ferma l’auto dei malviventi. Le istituzioni – finora poco presenti – sono le guest star dell’episodio. Quando Annalisa viene a sapere tutto ciò decide di risolvere le cose a modo suo: fa sequestrare il capo dei Girati e lo tortura fino a ucciderlo, punendo così il ragazzo che le ha anche ammazzato l’amato fratello Zecchinetta. Ovviamente la iena di Scampia non si sporca le mani perché troppo impegnata a giocare con il suo smartphone: una sanguinaria gangster 2.0!

Segue l’inevitabile ritorsione dei ragazzi del Vicolo. I loro piani però finiscono per assecondare le volontà di Pietro Savastano, che nel frattempo trama nell’ombra ai danni dell’Alleanza. Ed è proprio Patrizia a proporre la mossa successiva: usare l’amica Marinella come spia per seguire Lelluccio e tendergli un agguato. Tutto viene studiato nei minimi particolari, ma non si tiene conto della scarsa preparazione dei sicari prescelti. Uno scambio di persona lascia a terra il morto sbagliato ed è il caos: i Girati temono l’arrivo delle forze dell’ordine (sarebbe ora, verrebbe da dire), Raffaele scopre la congiura mentre la sua ragazza fugge dalla Polizia e così Ciro deve chiedere aiuto a Genny, che deve scegliere se occuparsi del suo passato o della sua nuova famiglia. Ma se il finale in stile Sliding Doors viene lasciato in sospeso, la nostra mente corre alla scena madre della puntata: Scianel che canta da sola a casa con tanto di cuffie e dildo dorato usato come microfono. Una sequenza epica e trash al tempo stesso, alla Sex & Gomorra. Perfetta per il Ciak Bizzarro ma anche per raccontare con un’immagine memorabile quanto c’è di vero nel discorso femminista che poco prima Annalisa ha fatto alla nuora, rivendicando il proprio status di donna libera e indipendente.