“IL TRONO DI SPADE 6 – BLOOD OF MY BLOOD”: LA RECENSIONE

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Tanto fumo e niente arrosto. Ammettiamolo, statisticamente era inevitabile: dopo cinque episodi densi di avvenimenti e colpi di scena, l’ultimo appuntamento con Il trono di spade è stato una puntata tranquilla. Potremmo dire di “assestamento”. È vero, è stata messa molta carne al fuoco tra ritorni e riferimenti al passato ma di fatto non è successo nulla. Dopo 50 minuti l’impressione è ci sia spostati solo di qualche millimetro verso la meta.

Blood of my blood inizia proprio dove era finito The Door: Meera e Bran procedono a fatica nella neve mentre un esercito di Estranei è sulle loro tracce. Quanto lontano sarebbero potuti andare? E infatti gli zombie del Nord accerchiano i due ragazzini fino al provvidenziale intervento di un cavaliere. Ricco sfoggio di effetti speciali per la sequenza di combattimento ma la rivelazione dell’identità del buon samaritano viene strategicamente rimandata alla fine della puntata. Niente di più prevedibile. E così i riflettori si spostano su Sam e Gilly. I due sono tornati a casa: vorrebbero vivere come una famiglia nel palazzo dell’ex guardiano della Notte. Ma per una madre ed una sorella amorevoli pronte a dargli il loro benvenuto, c’è l’ennesimo padre padrone in agguato. Fatta eccezione per Eddard Stark, il cliché è ormai un marchio di fabbrica della serie: i genitori disfunzionali abbondano nello show e nessun figlio sfugge a questa legge televisiva. Un esempio? Tommen Baratheon, che in mancanza di una figura di riferimento diventa un adepto di Alto passero. Ricordate quando dicevamo che la stretta relazione tra i due poteva diventare un problema? Nel sesto episodio ne abbiamo una dimostrazione concreta: per soggiogare totalmente il giovane Re, il sacerdote dei sette Dei permette al ragazzo di incontrare Margaery, ormai convertita al culto. Dubitiamo però della sincerità dei sentimenti della Tyrell perché conosciamo il personaggio di Natalie Dormer: la ragazza è troppo sveglia per farsi plagiare. E poi abbiamo disperatamente bisogno di qualcuno che si opponga ai folli predicatori.

Ma per una donna dalla forte personalità c’è chi fatica a farsi rispettare: il povero Sam viene trattato come un reietto che ha disonorato la sua famiglia. Il padre lo insulta e lo disprezza in una scena carica di tensione. Il nostro tenero eroe però non reagisce. Almeno fino a quando non viene sbattuto fuori di casa. Al quel punto l’uomo ha un moto di orgoglio e decide di andarsene: porta con sé Gilly, il suo bambino e una spada fatta dell’acciaio di Valyria. L’arma leggendaria e letale per gli Estranei è ora nella mani del ragazzo. Speriamo che la affidi a mani sicure, magari quelle dell’amico Jon Snow, ma lo scopriremo solo nelle prossime puntate. A Braavos invece tutto cambia perché nulla cambi: Arya avrebbe dovuto portare a termine la sua missione omicida ai danni di Lady Crane. Alla fine però la piccola Stark tradisce il Dio dai mille volti, risparmiando la vita della donna. Sorpresi? No. Dopo cinque settimane di asservimento totale, la ragazzina rompe la routine e ci regala un (mezzo) colpo di scena: quanto poteva andare avanti ancora questa storyline? Il prezzo della fine della nostra noia coincide con l’inizio della fase più difficile per la giovane: ora è sola e l’Orfana è sulle sue tracce. La vendetta è dietro l’angolo ma almeno avremo qualcosa di interessante da vedere. Per una resa dei conti che verrà però ce n’è già una in serbo per noi. Ad Approdo del Re, Jaime passa al contrattacco, chiedendo la liberazione dei fratelli Tyrell. Ma l’effetto sorpresa gioca a suo sfavore. Per Alto passero è il momento di calare l’asso: è un ragazzino biondo e ha una corona in testa. Tommen si è alleato con il nemico e per lo Sterminatore di Re lo sgomento è enorme: la profezia si sta avverando. Cersei sembra destinata a perdere tutti i suoi figli ma la Regina Madre non è disposta ad arrendersi. Orgoglio, furia, dolore e desiderio di rivalsa si intrecciano nel suo animo come ci dimostra Lena Headey, grandiosa come sempre.

Stendiamo invece un velo pietoso sul ritorno di Walder Frey, l’ultima volta lo avevamo visto in occasione delle tragiche Nozze Rosse. L’uomo è sgradevole come sempre ma ci offre un piccola sorpresa: tiene in ostaggio Edmure Tully. Il fratello minore di Catelyn potrebbe diventare un valido alleato nella controffensiva degli Stark. Ma la famiglia più sfortunata di Grande Inverno ritrova anche un’altra vecchia conoscenza ovvero Benjen, il fratello di Ned. Dato per disperso da tempo, il guerriero è tornato giusto in tempo per salvare Bran. E sì, è proprio lui il buon samaritano visto all’inizio della puntata. Cosa gli sia accaduto in tutto questo tempo è un mistero: un incontro con gli Estranei lo ha quasi ucciso ma l’intervento dei Figli della Foresta lo ha reso una specie di non-morto. Ora avrà qualcosa in comune con il nipote Jon Snow. La puntata quindi si conclude con Daenerys, la donna ha il comando dei dothraki e il suo obiettivo è dominare il mondo. Come avrete capito, l’episodio non è stato tra i più esaltanti. Il divertimento è stato riservato ai fan più accaniti che avranno sette giorni di tempo per analizzare ogni frame delle convulse visioni di Bran. Le teorie sull’evoluzione della storia si sprecheranno per cercare di dare un significato a quelle immagini. A tutti gli altri resta una certezza: considerando la calma che ha caratterizzato Blood of my blood nel prossimo episodio ci saranno grandi novità. Weiss e Benioff non possono deluderci.