Mindhunter 3, David Fincher torna in trattative con Netflix?

Nuove fonti suggeriscono che il discorso tra Fincher e i produttori di Netflix non sarebbe del tutto chiuso

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Si riaccendono le speranze per i fan di Mindhunter. Come riporta il sito Small Screen, Netflix e David Fincher sarebbero di nuovo in trattative per un’eventuale terza stagione.

La notizia arriva parecchio inaspettatamente, dato che nel gennaio 2020 apprendevamo che gli attori Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv erano stati svincolati dai loro contratti e la serie messa in “attesa a tempo indeterminato” da Netflix. Lo stesso Fincher aveva ammesso che Mindhunter non aveva saputo generare un numero di spettatori abbastanza alto da giustificare l’investimento necessario per continuare la storia.

Mindhunter: ecco come David Fincher aveva immaginato la parte finale

Un investimento monetario ma anche emotivo, dato l’alto tasso di impegno richiesto per una serie del genere. “È una settimana lavorativa di 90 ore. Assorbe tutto nella tua vita” – aveva commentato Fincher in un’intervista – “Quando terminai la seconda stagione, ero piuttosto esausto e mi son detto, ‘Non so se ho la forza di fare la terza’. Per il numero di spettatori che aveva, era uno show molto costoso. Mi è stato detto, ‘Finisci Mank e poi vedi come ti senti’, ma onestamente non credo che saremo in grado di farlo per meno di quanto ho fatto con la seconda stagione. E ad un certo livello, bisogna essere realistici – i dollari contano.”

Tuttavia, un po’ di cose negli ultimi mesi sono accadute. Tra queste, il grande successo critico di Mank (10 nomination ai premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia) e soprattutto l’accordo esclusivo di quattro anni che Fincher ha firmato con il colosso dello streaming. Con tale accordo in atto, ha senso che sia stato ritirato in ballo ‘Mindhunter’ e che si sia riaperta quanto meno una discussione, nella speranza che la porta non sia completamente chiusa come abbiamo temuto.