Un archivio che diventa un campo di battaglia esistenziale tra passato e futuro, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere nelle mani di chi riuscirà ad impossessarsene. Il come lo possiamo scoprire nei nuovi episodi di The Bad Guy 2, arrivati il 5 dicembre su Prime Video. Sei puntate in cui si incrociano vecchi e nuovi personaggi, dal Nino Scotellaro di Luigi Lo Cascio, sua moglie Luvi (Claudia Pandolfi) fino all’arrivo di una new entry decisamente fuori dagli schemi: il Maggiore Testanuda di Stefano Accorsi.
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Ne abbiamo parlato con i tre protagonisti
Accorsi, un’entrata un po’ sborona quella di Testanuda, lo possiamo dire? Scendi giù da un elicottero…
Decisamente sborona! Sono un grande fan della serie e del personaggio. Uno che ti piomba dal cielo ed è subito operativo, un po’ malato di mente, che lavora per lo stato ma si muove in una zona di ambiguità. L’ho amato follemente.
Pandolfi: Io l’ho amato un po’ meno, ci mancava anche Testanuda.
Lo Cascio. È un personaggio buffo, che fa anche ridere suo malgrado. È inaspettato, capace di tutto. Fa un po’ paura. Diciamo che riassume bene il senso di questa serie.
Claudia, perché alla tua Luvi starà poco simpatico?
Vedrete! Posso solo dire che il mio personaggio è incastrato tra movimenti potenziali, strategie e cose pregresse. Testanuda viene a sovvertire un ordine che Luvi pensava di avere, ma che in questa stagione controlla molto meno. Ormai è esplicita la sua dimensione malevola, è piena di zone d’ombra e contraddizioni, però ha un grande amore per il marito che me la fa amare.
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Il pubblico e la critica hanno amato The Bad Guy. A voi cosa piace di più di questa serie?
Lo Cascio. Il fatto di leggere la sceneggiatura e ritrovarmi a pensare: “cosa succederà ora?” Un po’ come nella lettura di uno spartito, passi dal violino al contrabbasso. È qualcosa di inaspettato. Inoltre, da siciliano, c’è una componente linguistica pazzesca. Come attore è un grande arricchimento espressivo poter confidare su una lingua che normalmente non si usa così.
Pandolfi. Il bello di questa serie è che non ammicca a nessuno, non vuole accontentare né proteggere un pubblico potenziale. E quando non ti rivolgi a nessuno, per assurdo, le cose riescono meglio. The Bad Guy è una caccia al tesoro di citazioni e suggestioni che non si limitano a semplici deja-vu, ma ad una vera e propria elaborazione dell’arte. È una lettura decisamente non passiva, fuori da ogni stereotipo.