Trust, Donald Sutherland: “Ho vissuto nella pelle di J. Paul Getty Sr. e ho bevuto tutto il suo cuore”

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«Confesso. Ho vissuto nella pelle di J. Paul Getty Sr. per mesi. E ho bevuto tutto il suo cuore». Gli occhi ipertrofici di Donald Sutherland, protagonista di Trust in
onda dal 28 marzo su Sky Atlantic HD, ricordano quelli di Dumbo o Pinocchio.
Quando lo incontriamo in un hotel a Pasadena, California, ogni parola sembra un numero ad alto rischio. «J. Paul Getty non era crudele. Era pragmatico» racconta Sutherland, giacca nera, capelli folti, gambe lunghe incrociate. «Parlava cinque lingue. Era l’arteria della cultura e del business. Forse per gli europei è comune, ma per un americano si tratta di un talento inaudito».

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Per diventare l’uomo più ricco del mondo, la star che ha lavorato con Robert Altman (M.A.S.H.), Dalton Trumbo (E Johnny prese il fucile), Nicolas Roeg (A Venezia… un dicembre rosso shocking), John Schlesinger (Il giorno della locusta) e da ultimo Paolo Virzì (Ella & John) sostiene di essersi ispirato al momento in cui, in Viale del tramonto, Wilder descrive una villa moresca ormai allo sfascio – «abbiamo dovuto mettere i topi nella villa di Paul Getty» – e di non aver letto i soliti giornali del mattino: «Di solito inizio la giornata con una tazza di tè e il New York Times», sorride. «Ma il ruolo del tycoon mi ha dato il colpo di grazia». Sfila il New York Times dal nostro mazzo: «Trump annuncerà trivellazioni offshore negli oceani! Trump contro la legalizzazione della marijuana!! Con questi titoli, ci sarebbe da chiudersi in un’abside».

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Trust

I dieci episodi della serie Trust andranno in onda dal 28 marzo su Sky Atlantic HD. Il
regista e produttore Danny Boyle ha girato tra Londra, Roma, Maratea, Orsomarso. Con
l’uscita simultanea di Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, il premio Oscar di The Millionaire ha già in mente altre quattro stagioni sulla saga dei Getty e racconta con colori più rock la cronaca del sequestro di Getty III (Harry Dickinson), figlio di John Paul Getty Jr. e nipote del magnate del petrolio Jean Paul. Hilary Swank interpreta Gail, madre squattrinata di Paul, e Brendan Fraser è l’investigatore privato e faccendiere.

Luca Marinelli

Nel cast anche Luca Marinelli (Primo, personaggio di finzione) e Giuseppe Battiston (Bertolini). Alla regia di uno degli episodi, Emanuele Crialese (Nuovomondo). «Il
patriarca non cercava soldi e sesso ma potere», continua Sutherland. «Suo nipote, cresciuto tragli agi, gli somigliava. Se solo i gangster di Roma e la cocaina non lo avessero bruciato». È a quel punto che Getty senior diventa inflessibile e si rifiuta di anticipare il denaro. Con 14 nipoti a carico, cedere vorrebbe dire mettere a repentaglio le vite di tutti gli altri. Quando l’orecchio mozzato di Getty III fa il giro delle poste, il capostipite presta al figlio (Michael Esper, nella serie) circa tre milioni di dollari, richiedendo la restituzione con un tasso d’interesse del 4%. «Il legame tra nonno e nipote mi fa pensare a quello che ho io con mio figlio».

Filippo Brunamonti

Non perdete il resto dell’intervista, sul numero di Aprile di Ciak in edicola dal 31 marzo.