5 film per comprendere il conflitto in Ucraina e l’attacco russo

Ecco 5 titoli di recenti film di autori ucraini, presentati ai grandi festival del cinema, per esplorare le radici del conflitto e dell'attacco russo

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Bad Roads di Natalya Vorozhbit

Di fronte ai recenti sconvolgimenti, che l’attacco dell’esercito russo sull’Ucraina ha causato al Paese, e al dramma di un popolo improvvisamente colpito da una guerra inaspettata, l’urgenza di comprendere meglio le istanze storiche e politiche che hanno generato l’invasione russa della Crimea e della regione del Donbas si fa sentire con più forza.

Il cinema, soprattutto quello creato da coloro che questi avvenimenti li hanno vissuti in modo diretto, diventa quindi una testimonianza importante, soprattutto alla luce delle notizie discordanti che, come sempre in caso di conflitti, giungono in maniera frammentata dai fronti coinvolti.

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Ecco, dunque, alcuni titoli contemporanei di autori ucraini che offrono, attraverso lo strumento della settima arte, l’esperienza propria o a loro vicina dei traumi, degli interessi, delle aggressioni e delle incomprensioni che hanno preceduto e dato adito alla guerra sul fronte ucraino.

Consapevoli che il racconto per immagini possa contribuire a formare un quadro più completo, anche se inevitabilmente parziale, negli ultimi anni alcuni registi ucraini hanno elaborato opere che mostrano, in una prospettiva umanamente meno distaccata, le vite e le preoccupazioni dei loro connazionali. Attraverso il proprio sguardo, questi artisti ucraini raccontano le difficoltà e i drammi che l’acquisizione della Crimea da parte della Russia nel 2014 e la guerra quasi costante nella regione del Donbas hanno causato.

Reflection di Valentyn Vasyanovych

Il regista ucraino Valentyn Vasyanovych ha presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia il racconto di un giovane medico ucraino (Roman Lutskiy) fatto prigioniero e torturato dall’esercito russo durante lo scontro diplomatico-militare tra Russia ed Ucraina, iniziato nel febbraio del 2014 per il controllo della Crimea e della regione del Donbass. Vasyanovych usa una sequenza di inquadrature fisse a media distanza per raccontare una storia straziante su un giovane dottore. In Reflection il dottore subisce una serie di orrori – prigionia, tortura, cooperazione forzata – prima di ottenere improvvisamente la libertà e iniziare un duro processo di guarigione con la sua giovane figlia a Kiev. “Avevo deciso che per questo film avrei scelto attori non professionisti che avessero avuto esperienza in prima persona di operazioni militari e che avessero partecipato alla guerra – ha detto il regista -. È stata così una grande soddisfazione quando, alla premiere in Ucraina, tra i soldati presenti molti hanno confermato l’autenticità delle scene“.