Naya Rivera, la famiglia chiude con un accordo economico la causa legale intentata dopo la sua morte

L'attrice è morte per annegamento nel 2020

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Naya Rivera, lʼattrice di Glee, è morta lʼ8 luglio 2020 per annegamento durante un’uscita in barca con il figlio di quattro anni sul lago Piru. Josey, ritrovato da solo nella barca che l’attrice aveva noleggiato ancora addormentato e con addosso un giubbotto di salvataggio, raccontò agli investigatori che lui e sua madre andarono a farsi una nuotata e che lei non tornò più sulla barca. Il corpo dell’attrice fu poi rinvenuto quattro giorni più tardi, il 13 luglio, venendo così dichiarata morta all’età di 33 anni.

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Per Ryan Dorsey, ex marito dell’attrice, l’annegamento sarebbe stato causato da un non corretto avvertimento dei rischi che avrebbe potuto correre nuotando in quel lago. L’uomo, insieme agli avvocati che gestiscono il patrimonio dell’ex moglie, ha così intentato una causa per omicidio colposo nei confronti della contea di Ventura, lo United Water Conservation District e l’azienda turistica Parks Management Company gestori del lago a nord-ovest di Los Angeles, dove è avvenuto l’incidente.

Ora, a distanza di due anni, la causa è stata chiusa con un accordo economico: “Grazie questo accordo, Josey riceverà il giusto risarcimento per la perdita della sua amata madre sul lago Piru. Nonostante la tragica perdita della madre di Josey non possa mai essere veramente superata, siamo molto lieti che il risarcimento aiuterà in modo significativo Josey ad andare avanti con la sua vita oltre questa tragedia, ha dichiarato a People l’avvocato della famiglia Rivera, Amjad M. Khan della Brown Neri Smith & Khan. 

La causa ha stabilito che la barca che la donna e suo figlio avevano noleggiato sul lago non era conforme agli standard di sicurezza della guardia costiera degli Stati Uniti non essendo equipaggiata nel modo adeguato.