Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, la recensione

Un sequel riuscito che, in alcuni tratti, batte anche il primo capitolo del 2011

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Il gatto con gli stivali 2 L'ultimo desiderio

Dopo più di dieci anni dall’uscita del primo capitolo arriva in sala Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, spin-off della saga di Shrek. Torna quindi al cinema lo stravagante felino doppiato da Antonio Banderas che dimostra di essere ancora all’altezza. La pellicola diretta da Joel Crawford ha come protagonista l’audace fuorilegge, il Gatto con gli Stivali, che pagherà un prezzo alto per la sua famigerata passione per il pericolo e la noncuranza per la sicurezza. Nonostante abbia perso il conto lungo la strada, il Gatto ha bruciato otto delle sue nove vite. Per riaverle si imbarcherà in un’impresa nella Foresta Nera dove dovrà conquistare la Stella dei Desideri per riappropriarsi delle vite perdute. Avendone una sola a disposizione, il Gatto sarà costretto a chiedere aiuto alla sua ex partner e nemesi: l’affascinante Kitty Zampe di Velluto. Nella loro impresa, i due saranno aiutati da un malconcio, loquace e gioioso randagio, di nome Perrito.

UN SEQUEL RIUSCITO

Con scene d’azione molto divertenti soprattutto dal punto di vista visivo e grazie a una grafica nettamente migliorata rispetto al capitolo precedente, Il Gatto con gli Stivali 2: L’ultimo desiderio è un sequel perfettamente riuscito. Il film di animazione della Dreamwork riassume all’interno molti temi importanti tra cui il rapporto di ognuno di noi con la morte e il fatto che, a volte, tutto quello che desideriamo è davanti ai nostri occhi.

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Più cupo nei toni rispetto al suo predecessore ma in ogni caso estremamente divertente, la pellicola mette lo spettatore davanti a una profonda riflessione riguardo a ciò che è davvero importante nella vita: i legami familiari e le amicizie. L’introduzione del piccolo Perrito impreziosisce maggiormente tutto il contesto, la sua dolcezza conquisterà tutti. Come negli altri film della DreamWorks, anche qui la narrazione è piena di rimandi al mondo delle favole classiche e sono presenti molti easter eggs, citazioni ed omaggi. Dal punto di vista grafico, l’unione di alcune scene in 3D ed altre in 2D, specialmente nelle scene di combattimento, è una scommessa vinta.

I NUMEROSI RICHIAMI ALLA REGIA DI SERGIO LEONE

La pellicola, in alcune scene di azione, rimanda molto a un classico Western di Sergio Leone come ammesso ai nostri microfoni dal regista Joel Crawford: «Ho sempre amato i western, sin da bambino, ma il mondo di Leone era completamente diverso. Credo di avere visto per primo per Per un pugno di dollari e questa versione potenziata dei film che già amavo mi ha affascinato, credo siano stati per me i primi supereroi, perché erano in qualche modo indistruttibili. E poi, le colonne sonore di Ennio Morricone erano insuperabili».

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RASSEGNA PANORAMICA
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