Si è conclusa oggi la nona edizione del MIA, Mercato Internazionale Audiovisivo, diretto da Gaia Tridente, che si è svolto a Roma dal 9 al 13 ottobre a Palazzo Barberini e al Cinema Barberini e sulla piattaforma MIA Digital, con un significativo incremento delle presenze rispetto allo scorso anno. A chiusura dell’evento questa mattina Chiara Sbarigia, Presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi (APA), ha presentato il 5° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva, un documento di grande rilievo per l’analisi dell’andamento del mercato nazionale, soprattutto alla luce delle criticità emerse nel settore cinematografico.
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Il MIA si sta affermando come uno dei principali appuntamenti del mercato internazionale dedicati all’industria audiovisiva. Nato nel 2015 e cresciuto grazie alla consolidata joint venture tra ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e APA, oggi alla sua nona edizione il MIA si pone come momento sempre più importante anche per la riflessione dell’industria specie in Italia alla luce del crescente aumento della produzione per l’audiovisivo e del pubblico televisivo e online, ma anche delle criticità emerse recentemente in merito al divario che separa la grande offerta di titoli per il cinema e la fruizione di questi da parte del pubblico nostrano.
Un produzione in crescita
Il rapporto curato dalla Direzione Generale Cinema ed Audiovisivo (DGCA) e presentato a inizio di questa edizione del MIA aveva rilevato una crescita produttiva cinematografica ed audiovisiva in Italia di tutte le tipologie di opere, nazionali e internazionali (quasi il 60% in più rispetto ai dati del 2016). Dal Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale, realizzato da APA in collaborazione con importanti Istituti di ricerca come eMedia, Ce.R.T.A – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università del Sacro Cuore di Milano e Symbola e presentato oggi, è emerso che il valore complessivo degli investimenti in produzioni originali italiane (di tutti i generi) è di €1.800 milioni e che gli investimenti su piattaforma lineare (free e pay) è di circa €1 miliardo.
Le attuali criticità del mercato
Al margine di una così florida produzione, tuttavia, il direttore della DGCA Nicola Borrelli aveva sottolineato che “qualcosa non funziona”. Facendo eco a quanto già detto dal direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, Borrelli ha preso in considerazione anche un altro dato, quello relativo alla quota di biglietti venduti per i film italiani, che quest’anno si aggira intorno al 18%, una cifra in decremento rispetto al passato. “Siamo tutti concentrati sulla filiera dell’offerta e sull’incentivo – ha detto il direttore –, ma lo spettatore è cambiato e bisogna cominciare ad analizzare la domanda”.
Chiara Sbarigia oggi nel rilevare che “film e serie per la TV e il VOD di finzione costituiscono il genere principale per volumi di investimento (55%)” ha spiegato a Ciak che ciò dipende dal fatto che questa parte della produzione audiovisiva “è sempre più abituata ad un rapporto stretto con il pubblico, anche perché diversamente i committenti cancellerebbero il prodotto dalle reti”. Mentre per il cinema, sottolinea sempre Sbarigia, “è giusto che il pubblico torni ad essere al centro dei pensieri della produzione”.
La nuova sfida secondo APA
“La sfida dell’audiovisivo è ora l’allargamento ad un pubblico internazionale – continua la presidente – che va mantenuto e allargato con la ricerca di spazi nuovi e competitivi rispetto agli altri Paesi e che riguarda tutto il sistema, dagli autori ai produttori, i registi e tutto il suo star system”.
Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura, a valle della presentazione del report dell’APA, ha commentato: “Le produzioni italiane sono sempre più attrattive a livello internazionale, come dimostra l’incremento dei prodotti audiovisivi venduti all’estero. I risultati di questa mattina testimoniano il grande impegno del Governo e del settore per rendere sempre più attrattivo il cinema italiano all’estero e per valorizzare lo star system italiano e soprattutto i talenti più giovani. È importante riuscire ad esportare il cinema italiano perché i film girati in Italia hanno poi ricadute sul settore del turismo, ma non solo, e rappresentano un volano per la rinascita del patrimonio a tutto tondo del nostro Paese”.
A conclusione dell’evento Chiara Sbarigia ha detto: “Il Rapporto evidenzia una stabilità e una solidità del sistema e un ottimo rapporto rispetto alla qualità con una crescita dell’occupazione delle maestranze. Ma l’aumento dei costi di produzione implica la necessità di lavorare anche sulla formazione delle nuove figure professionali”.