Nel ricevere l’Orso d’oro alla carriera alla Berlinale 2025 l’attrice britannica Tilda Swinton si è voluta fare portavoce di un messaggio politicamente forte che riguarda tutte le situazioni di guerra attualmente in corso al livello globale. Un messaggio che con ancora più determinazione ha voluto ribadire anche in conferenza stampa con i giornalisti presenti al 75° Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
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Il discorso di Tilda Swinton alla Berlinale 2025
“È stata una scelta ponderata e del tutto personale, di cui mi assumo la piena responsabilità”, ha ribadito Swinton a proposito del suo discorso tenuto durante la cerimonia di apertura del Festival di Berlino, in cui aveva affermato che “l’inumano viene perpetrato sotto i nostri occhi“.
In un discorso poetico, la vincitrice dell’Oscar aveva elogiato il Festival di Berlino come il “grande stato indipendente del cinema”. Ed è in questo regno che Swinton ha voluto consapevolmente lanciare il suo messaggio: “Gli omicidi di massa perpetrati dallo Stato e supportati a livello internazionale stanno attualmente terrorizzando attivamente più di una parte del nostro mondo“.
“Sono qui oggi, ieri, domani e anche il giorno dopo, perché ho deciso di esserci. Ho deciso che per me era più importante esserci. Il festival mi ha offerto una piattaforma e ho deciso che questa opportunità poteva essere potenzialmente più utile a tutte le nostre cause rispetto a non presentarmi”, ha ribadito in conferenza con determinazione Swinton, che la sera prima aveva denunciato la necessità di creare spazi, come quello del Festival di Berlino, “senza politiche di esclusione, persecuzione o deportazione. Innatamente inclusivo, immune agli sforzi di occupazione, colonizzazione, acquisizione, proprietà o sviluppo della proprietà della riviera”.
“Sono qui per dirlo senza esitazione o dubbio nella mia mente – aveva detto ancora Swinton alla cerimonia di apertura – e per prestare la mia incrollabile solidarietà a tutti coloro che riconoscono come inaccettabile la compiacenza dei nostri governi dipendenti dall’avidità che si comportano bene con i distruttori di pianeti e i criminali di guerra, da qualsiasi parte provengano”.
A proposito del BDS (“Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni”, un’iniziativa globale nata nel 2005 per fare pressione su Israele affinché rispetti i diritti dei palestinesi e il diritto internazionale), Swinton in conferenza stampa ha poi chiarito: “Sono una grande ammiratrice e ho un enorme rispetto per il BDS. Ci penso molto. Ho un enorme rispetto e comprensione per il bisogno delle persone di trovare modi per sentirsi potenti, perché ciò contro cui stiamo tutti lottando è questa sensazione di impotenza. È la cosa più difficile con cui dobbiamo confrontarci in questo momento: questa sensazione di impotenza, di mancanza di controllo. Perciò, qualsiasi gesto o azione che ci dia forza sembra una buona opzione. E capisco perfettamente che, in molti casi, il boicottaggio possa sembrare – e spesso sia – l’azione più potente che possiamo intraprendere”.
Tilda Swinton si prenderà una pausa
Con garbo ma senza nulla togliere alla potenza del suo pensiero, Tilda Swinton ha poi a più riprese sottolineato quanto l’idea di cercare l’umanità, la condivisione, il dialogo e l’unità tra le persone sia fondamentale nel suo mestiere e nella sua vita privata e quanto lo sia, a suo modo di vedere, anche al livello globale.
E parlando di vita privata, Swinton, senza spegnere il delicato sorriso che l’ha illuminata per tutta la conferenza, ha infine annunciato con estrema serenità: “Quando tornerò a casa lunedì in Scozia, entrerò in una fase della mia vita che aspettavo da circa 15 anni, un periodo in cui farò qualcosa di diverso. Non posso ancora dire cosa sia, ma posso dire che non girerò un film per il resto di quest’anno. Voglio più tempo. Voglio tempo per sviluppare progetti, alcuni per il cinema, altri no. Ma ho bisogno di tempo, e come sappiamo, i film sono padroni spietati e sono stata sotto il loro giogo per un bel po’”.
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Una decisione maturata negli ultimi anni, da quando l’esperienza del COVID ha molto cambiato le sue prospettive: “Quella sensazione di insicurezza finanziaria è stata davvero faticosa per tutti noi. E io ho bisogno di una pausa. Quindi ne prenderò una, ma avrò anche un po’ di pace e tranquillità per riflettere e capire cosa farò nei prossimi 40 anni“.