David di Donatello 2025: premi, dichiarazioni e la cronaca della serata

È il momento tanto atteso, dopo i primi nomi rivelati e il red carpet

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David di Donatello 2025

David di Donatello 2025, è il momento della 70esima edizione dei premi dell’Accademia del cinema italiano, che oggi mercoledì 7 maggio vengono assegnati dopo che i Cardinali si sono riuniti nel Conclave per eleggere il nuovo Papa. Dopo la fumata (nera), l’attenzione si sposterà però su Rai 1, per la cerimonia di premiazione – condotta da Elena Sofia Ricci e Mika – che seguiremo insieme in diretta a partire dalle 21:40.

Dopo l’annuncio delle candidature da parte della presidente e direttrice artistica Piera Detassis – accompagnata nella conferenza di due mesi fa da Williams Di Liberatore, Direttore Intrattenimento Prime Time, Chiara Sbarigia Presidente Cinecittà S.p.A. Manuela Cacciamani, Amministratore Delegato Cinecittà S.p.A. Giovanni Anversa, Vice Direttore Intrattenimento Prime Time e Lucia Borgonzoni Sottosegretario MiC. – per ora a tenere banco è stata Geppi Cucciari. In occasione dell’incontro dei candidati ai David con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella sala dei Corazzieri del Quirinale, l’attrice e autrice ha regalato uno spettacolo divertente, scherzando anche con il ‘padrone di casa’ e il Ministro Giuli.

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Il quale ha definito “una storia d’amore” quella del MiC con il cinema, del quale ha celebrato “la vitalità” definendo la serata in programma come “il momento in cui si convocano e si mostrano le più alte doti dell’ingegno e della creatività dell’arte cinematografica. Che è arte, è tecnica, è studio, è tradizione, è insegnamento, è radicamento“.

Il cinema è qualcosa di fragile, ma anche di molto resistente. Il cinema italiano alla fine è qualcosa che caratterizza questo Paese, che racconta le nostre storie. Tutti i film con i quali sono onorata di essere candidata, raccontano aspetti di questo Paese. Penso che dovrà ripartire e ripartirà, do il mio sostegno a tutti i lavoratori e le lavoratrici del cinema che in questo momento stanno lavorando di meno, però con la fiducia nella resistenza del cinema italiano“, ha dichiarato Francesca Comencini, regista del bellissimo Il tempo che ci vuole, parole che scegliamo in rappresentanza delle tante con le quali i protagonisti del nostro cinema ci accompagnano idealmente nello storico Teatro 5 di Cinecittà.

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Per una serata nella quale saranno assegnati 21 riconoscimenti ai 24 film candidati, usciti in Italia dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 e scelti tra 154 titoli iscritti (tra i quali 31 film diretti da registe donne e 47 opere prime iscritte, oltre a 152 documentari e 557 cortometraggi): film, regia, esordio alla regia, sceneggiatura originale, sceneggiatura non originale (adattamento), produttore, attrice protagonista, attore protagonista, attrice non protagonista, attore non protagonista, autore della fotografia, casting, compositore, canzone originale, scenografia, costumi, trucco, acconciatura, montaggio, suono, effetti visivi VFX.

 

Di seguito i vincitori e tutti i premi della 70ª edizione dei David di Donatello

Il cinema è una luce che non si spegne mai, la luce del sogno“, con queste parole Mika ci accoglie nello Studio 5 augurandoci sempre “nuovi inizi” e arrivando sul palco cantando la sua “We Are Gold“. Chiamata al suo fianco “la regina degli ascolti tvElena Sofia Ricci, che su quello stesso palco ha vinto già 3 David di Donatello, lascia a lei la parola e il compito di “celebrare il cinema italiano”. Un’arte che “può, o potrebbe anche salvarci”, che ci fa scoprire emozioni sconosciute, una magia che si ripete grazie al lavoro di tante persone, molte delle quali sono attese oggi.

Mika cita Massimo Troisi, e si accorda con la sua partner per chiamarla solo Elena, e i due passano a premiare il Miglior Attore non Protagonista, che riceverà il premio da Lunetta Savino.

Il vincitore è Francesco Di Leva per Familia.
(secondo David su quattro candidature)

Sapevo di vincere, se lo è sognato mia figlia Morena, ma giuro che mi ha detto ‘quando sali, se vinci, l’altra volta hai ringraziato solo Mario“, dice. “Sogna sempre!” è la dedica che fa alla figlia prima di ringraziare il regista Francesco Costabile e i suoi colleghi per “una storia che ci insegna a capire come essere padri” e di fare una dedica all’amicizia, troppo spesso data per scontata.

 

A seguire, premiato Ferzan Ozpetek con il David di Donatello 2025 dello Spettatore, vinto da Diamanti. Il regista, accompagnato dai suoi produttori, si confessa emozionato per “un premio bellissimo per me“. “Il fatto di essere scelto dal pubblico è una cosa bellissima“, dice, ringraziando “di cuore” il pubblico a casa e ricevendo il premio dalle mani dell’amica Mara Venier, apparsa a sorpresa.

Prima la vita, poi il cinema, e se non lo capisci è inutile che lo fai” dice, citando il Luigi Comencini di Il tempo che ci vuole, e passando agli immancabili ringraziamenti. E chiude con: “Ringrazio il mio compagno di vita da 24 anni, Simone, e Mina, grazie di cuore!“.

 

Si riparte con la Miglior sceneggiatura originale, quella di Maura Delpero per il film arrivato a un passo dall’Oscar 2025, il fenomenale Vermiglio.

Scrivere una sceneggiatura è bellissimo, ma a volte è tremendo, soprattutto se sei da solo” dice l’autrice e regista, ringraziando anche l’Accademia e sottolineando il rischio di omologazione del linguaggio. “Mi è stato chiesto se non pensassi fosse anacronistico scrivere un film sulla Seconda Guerra Mondiale“, dice, ribadendo l’importanza di “raccontare e ricordare” e il carattere “silenziosamente e profondamente antimilitarista” del suo film in un momento in cui la guerra è così vicina a noi.

 

Una dedica alla mamma di Elena Sofia Ricci introduce il premio per la Miglior Scenografia, vinto da Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa e Carlotta Desmann
(secondo su dieci, primo alla terza candidatura, primo alla prima, rispettivamente)
per Le Déluge – Gli Ultimi Giorni Di Maria Antonietta

 

Sul palco per premiare il Miglior Attore non Protagonista Giuseppe Fiorello, che dopo aver provato l’ansia dei candidati – in questa stessa location, l’anno scorso – ora fatica a controllare l’emozione ricordando la voce di Monica Vitti sentita al cinema da giovane.

A vincere è Valeria Bruni Tedeschi per L’arte della gioia, che bacia Jasmine Trinca, l’altra candidata della categoria per lo stesso film, la regista Valeria Golino (che sembra scherzosamente esigere di essere ringraziata dall’amica) e sale sul palco. “Ho avuto il coraggio di fare un personaggio un po’ più vecchio di me – ricorda. – Penso di esser stata premiata anche per questa prova di coraggio. E ringrazio soprattutto Maurizio e gli altri che mi hanno invecchiata e ogni mattina han dovuto aggiungere rughe e il resto“. “Un giorno prima di andare via gli avevo chiesto di togliermi il prostetico per poter tornare a casa e ricordo lui imbarazzato dirmi ‘ma l’ho già fatto’… Per dire che questo premio non è stato completamente meritato”, idealmente condividendolo con i suoi compagni, candidati per il Miglior Trucco. “Spero che tutta la vita la passeremo insieme” conclude riferendosi alla Golino, definita “una sorella” e “un doppio“.

 

Signori e signori, Monica Bellucci

La mia passione, il mio cuore, sono completamente italiani” risponde a Mika, che gli ricorda di dover introdurre il Premio Cinecittà David 70, consegnato a Giuseppe Tornatore dall’Amministratore Delegato di Cinecittà S.p.A. Manuela Cacciamani.

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Ho girato due film interi qui, al teatro 5, e poi più bllocchi degli altri film. Una volta durante la post produzione della Leggenda del Pianista sull’oceano ho anche vissuto qui, per cui mi sento a casa – dice. – Sono onorato di esser stato chiamato a inaugurare questo nuovo premio… Lo voglio dedicare a tutti i registi e tutte le registe che in questo momento stanno lavorando al loro primo film: resistete e INSISTITE!”

 

Nel frattempo si citano Conclave, Queer e C’è ancora domani, in attesa dei prossimi film di Mel Gibson e Ridley Scott, per presentare lo spot di Cinecittà

 

È il tanto atteso momento del David Speciale a Timothée Chalamet, che “ha attraversato l’oceano per essere qui“, un artista poliedrico e favoloso presentato con un  brandello del suo ultimo A Complete Unknown.

Dopo “la full immersion di Chiamami col tuo nome” l’attore è di nuovo in Italia, e dal palco nega ogni intenzione di realizzare un album tutto suo, dopo aver interpretato il giovane Bob Dylan. “Luca è la persona più importante per la mia carriera“, dice cercandolo tra il pubblico, dove sono la sua fidanzata e il padre, con i quali “andremo in giro” per Roma, dice.

Un breve discorso, quello di Chalamet, nel quale ribadito l’onore e la sua umiltà “di fronte a questo premio”, ricevuto “in un paese come l’Italia, ricco di storia”. “Ho preso ispirazione da De Sica, Fellini, da Ladri di biciclette e ho frequentato l’Italia, sono stato a Bergamo, a Crema… Ho iniziato da ragazzo, a vent’anni, ho lavorato con Guadagnino e ho avuto la fortuna di lavorare in un film italiano”, ricorda, prima di concludere: “non ho nessuna relazione con l’Italia, ma sento una profonda connessione con questo Paese e se non avessi seguito il mio sogno di fare l’attore avrei probabilmente battuto tutti i record di segnature di Francesco Totti”di Francesco Totti, con la Ricci che chiosa con l’immancabile “Forza Roma sempre”. 

 

Altro intermezzo con la Sottosegretario Lucia Borgonzoni e lo spot per i film di Cinema Revolution e un augurio per il Fuori di Mario Martone, a giorni al Festival di Cannes 2025.

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Al ritorno dalla pubblicità Mika interpreta la splendida “Futura” di Lucio Dalla insieme a Claudio Santamaria, in ricordo di Eleonora Giorgi che ci ha lasciato a marzo.

 

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