SPECIALE: 20 SERIE TV DA NON PERDERE NEL 2017 – TERZA PARTE

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Ed ecco gli ultimi, in ordine alfabetico ma non di importanza: tra le serie tv da non perdere nel 2017 ci sono anche la quinta stagione di Prison Break, la quarta di Sherlock e l’attesissimo ritorno di Twin Peaks. Buona visione!

Leggi anche: Le 20 serie tv da non perdere nel 2017 – prima parte

Le 20 serie tv da non perdere nel 2017 – seconda parte

 

LEMONY SNICKET: UNA SERIE DI SFORTUNATI EVENTI

Il titolo del primo romanzo della serie è Un infausto inizio e già la dice lunga sul tono e il senso della storia. I 19 romanzi che formano Una serie di sfortunati eventi racconta infatti la storia dei fratelli Baudelaire, ricchi orfani affidati ad un tutore avido e repellente, il Conte Olaf, e perseguitati da catastrofi e sventure, dalle quali escono miracolosamente sempre illesi. Serie di romanzi per ragazzi, ma consigliati anche al lettore adulto, diventati di culto nei paesi anglosassoni (in Italia li ha pubblicati Salani), sono la geniale creazione dello scrittore Daniel Handler: un lungo feuilleton sarcastico, che cita classici come David Copperfield e Olivier Twist, rileggendoli con humour nero ed eleganza meta-letteraria, grazie alla creazione di un narratore alter-ego, Lemony Snicket, che dialoga a distanza col lettore. Nel 2004, un film con Jim Carrey adattò i primi tre volumi, ora Netflix prova a trasformare in serie l’intera saga.

Su Netflix dal 13 gennaio

Prison Break 5

Le avventure dei due fratelli Lincoln (condannato a morte per un omicidio che non ha commesso) e Michael (che finge una rapina in banca e approda nella stessa prigione per liberarlo) sembravano finite nel 2009, con un film-tv in coda alla quarta stagione, dove Michael moriva per salvare la moglie Sara. Ma i due protagonisti, Wentworth Miller e Dominic Purcell, hanno convinto il creatore della fortunata serie Paul Scheuring a seguire l’onda revival che impazza nelle serie tv e a resuscitare Prison Break. Ambientata diversi anni dopo, questa mini-serie in 9 episodi che, secondo quanto dichiarato da Scheuring non prevede sequel e chiude per sempre la storia (ma sarà vero?), replica l’incipit della serie invertendo i ruoli: stavolta è Lincoln a farsi incarcerare per liberare Michael, quando scopre che il fratello non è morto, ma prigioniero in un carcere straniero.

Su Fox, primavera

Sherlock 4

Sherlock, creata dal duo di Doctor Who Steven Moffat e Mark Gatiss, è decisamente una serie speciale: è riuscita a portare Holmes nella modernità, regalandogli una psicologia tanto complessa quanto romantica, a ridefinire i suoi rapporti con Watson, a dare vita ad un altro Moriarty, folle e teatrale, e a reinventare, senza mai salutarle, le classiche storie di Conan Doyle. La terza trionfale stagione è del 2014, e la quarta arriva solo ora. Anticipata da infausti presagi, forse creati ad arte. Le dichiarazioni ambigue di Benedict Cumberbach (“potrebbe essere la fin di un’era”), gli autori che dicono di “essersi spinti troppo in là” e il terzo ed ultimo episodio con un titolo inequivocabile: The Final Problem, che in Usa e Gran Bretagna sarà presentato direttamente nei cinema, oltre 300 sale. Sarà un addio, visto anche che Benedict è ormai una superstar? Netflix presenta i tre episodi uno alla settimana, partendo il giorno successivo alla messa in onda inglese, e facendo precedere il tutto dallo speciale, uscito in sala anche da noi, L’abominevole sposa. Il primo episodio, The Six Tatcher riguarda proprio la defunta Margaret, perché qualcuno sta cercando di infangarne la memoria; torna, come già sapevamo, Moriarty e arriva anche un nuovo cattivo interpretato da Toby Peters. Il resto stiamo per scoprirlo.

Su Netflix, dal 2 gennaio

Sneaky Pete

A metà dicembre Amazon è sbarcata in Italia col suo servizio in streaming Prime Video, pronta a dare battaglia alla sua avversaria diretta Netflix. Il catalogo, ricco di film e serie tv, già comprende alcuni inediti, come The Man in the High Castle (da La svastica sul sole, uno dei grandi capolavori di Philip Dick, un po’ “datato”, visto che è del 2015) e il solido Goliath, con un magnifico Billy Bob Thornton. Fra le serie in arrivo nei prossimi mesi, una delle più interessanti, almeno sulla carta, è questo noir scritto da David Shore, il creatore di Dr.House, e prodotto da Brian Cranston, il Walter White di Breaking Bad, che già nel pilot si concede un cameo. La serie ha per protagonista il truffatore Marius (Giovanni Ribisi), che, quando esce di galera, decide di rubare l’identità ad un suo ex-compagno di cella, Pete Sneaky. Così si presenta a c, e lo accolgono a braccia aperte, donandogli l’affetto di una famiglia, qualcosa che nella sua vera vita non ha mai avuto. Il problema è che la famiglia di Pete ha un’attività piuttosto pericolosa: offre prestiti per cauzioni. E c’è sempre qualcuno che non paga. Così Marius/Pete finisce ben presto in un mare di guai, fra minacce, ricatti e gangster sanguinari.

Su Amazon Prime, dal 13 gennaio

The Blacklist: Redemption

The Blacklist continua ad andare alla grande e la quarta stagione, che ruota intorno all’identità del vero padre di Liz, si chiude proprio all’inizio di gennaio. Il creatore della serie, Jon Bokenkamp, ha però già giocato, nel frattempo, una carta a sorpresa, quella dello spin-off. Redemption, 8 episodi tanto per tastare il terreno, ha per protagonisti Tom Keen (Ryan Eggold), il “maritino” di Liz, e la sua (presunta?) madre Susan Hargrave (Framke Janssen), comparsa nella terza stagione per “propagandare” la nuova serie gemella. Lei è a capo di un’organizzazione mercenaria segreta, che fa i lavori sporchi per governi e corporation, e, naturalmente, ha reclutato lui, che giochi sporchi se ne intende. Il rapporto fra i due, pieno di misteri e di bugie, dovrebbe essere speculare a quel fra Red e Liz. Unico elemento mancante: James Spader, ovvero quello che è riuscito a dare forza e fascino a Blacklist.

Su Fox Crime, primavera

The Detour

Il creatore, produttore nonché protagonista Jason Jones l’ha definita: “Una versione comica di Breaking Bade la TBS, che l’ha voluta, è rimasta talmente entusiasta dei risultati che, a cinque giorni della messa in onda della prima stagione, ha già rinnovato la serie per la seconda. Scritta da Jones in coppia con la moglie Samantha Bee, la serie è (molto) liberamente tratta dalle esperienze personali della coppia, durante le vacanze estive con i tre figli. Il risultato è un on the road comico-catastrofico-surreale che racconta il tormentato viaggio estivo, segnato da continui disastri e calamità, dei coniugi Parker (la moglie è Natalie Zea, già nota per Justified e The Following), che partono con i due figli dalla loro casa di Syracuse, stato di New York, con meta Fort Lauderdale in Florida. Non sarà un viaggio semplice.

Su Joi, dal 10 marzo

Twin Peaks 3

Laura Palmer, in verità, l’aveva predetto, proprio nell’ultima puntata, andata in onda da noi l’11 giugno 1991: “Ci rivediamo fra 25 anni”. E il 18 ottobre scorso è stato pubblicato in Usa The Secret History of Twin Peaks di Mark Frost, ovvero il libro che pare essere alla base della trama della nuova attesa stagione: una poliziotta trova in una scatola (le scatole piacciono molto a David Lynch) un lungo dossier sugli inconfessabili segreti degli abitanti della famosa cittadina, più appunti perduti dell’agente speciale Dale Cooper. Tutto il resto, a parte che la rinascita è ancora frutto di Frost e Lynch (che dovrebbe anche dirigere i primi due episodi), è coltre di nebbia e accurato depistaggio. Compreso il cast che, oltre al ritorno di buona parte degli attori originali (da Kayle MacLachlan a Sheryl Lee), sembra prevedere una lista di new entry infinita: Monica Bellucci, Jim Belushi, Tim Roth, Naomi Watts, Amanda Seyfred…Twin Peaks è la serie più amata, più analizzata, più vista e rivista della storia della tv. Attendiamo il revival con gioia e terrore perché è inevitabile domandarsi se sia lecito risvegliare un mito.

Su Sky Atlantic, primavera

Stefano Lusardi

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