“PASSENGERS”: LA RECENSIONE DEL FILM CON JENNIFER LAWRENCE E CHRIS PRATT

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Id., USA, 2016 Regia Morten Tyldum Con Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen Distribuzione Warner Bros.

In sala dal 30 dicembre 2016

IL FATTO – Un’enorme astronave alla volta del pianeta colonia Homestead II. Dentro 5000 passeggeri più 258 membri dell’equipaggio giacciono in animazione sospesa, almeno sino a quando una pioggia di meteoriti causa un guasto che ne risveglia uno, l’aspirante colono e meccanico Jim Preston. Quando questi capisce che l’incidente lo ha condannato a trascorrere tutta la sua vita da solo, sia pure circondato dai confort della astronave-crociera (la destinazione finale dista praticamente 90 anni!), dopo qualche anno di disperazione e solitudine, commette un atto moralmente orribile, risveglia un’altra passeggera, Aurora Lane, giornalista scrittrice di mille ambizioni. Che succederà allora?

L’OPINIONE – Sostanzialmente è una love story da Harmony in ambiente da superfantascienza con effetti speciali da parco a tema. Quindi se la fame di meraviglia sarà saziata da visioni e momenti incredibili (il tuffo nell’enormità dello spazio, l’acqua di una piscina che in assenza di gravità si trasforma in un globo trappola mortale, il passaggio vicino all’incandescenza di una stella), nondimeno la trama abbonda di paccottiglia da romanzo ultrarosa, con battute baci-Perugina (“viviamo una felicità accidentale” ) mentre lei con un serissimo “sono una giornalista, conosco le persone” si avvicina al record dell’umorismo involontario. Oltretutto, il gioco del destino ineluttabile, più che atroce beffa, qui si trasfigura in coincidenza eroica da piano divino (non tutte le tragedie nascono per nuocere!); fatto che se ci si sofferma un po’ a riflettere va ben oltre l’improbabile, per quanto sia occultato tra i meandri delle schermaglie delle pene d’amore e della action a orologeria/Missione impossibile (data una catastrofe che incombe). I più avvertiti poi non mancheranno di trovare nella confezione tracce di decine di altre “coincidenze” cinematografiche (da Shining a Gravity, per citare solo le più evidenti).

Il norvegese regista-orchestratore si chiama Morten Tyldum e già aveva mostrato di sapere giocare le carte furbette del melodramma arty con The Imitation Game (ma anche col thriller da Jo Nesbo, Headhunters), affidando a due facce carine che conoscono l’arte della recitazione come Chris Pratt (I guardiani della Galassia, Jurassic World), ovvero il meccanico cui basta una chiave inglese per aggiustare tutto, e la sempre ottima Jennifer Lawrence (che ha soli 27 anni ed è di una versatilità interpretatitva – e avvenenza – prodigiose) il compito di essere e fare quello che tutti vorrebbero, mentre volpi dello spettacolo come Michael Sheen e Laurence Fishburne rimpolpano e insaporiscono la trama. In più alla fine, compare anche un Andy Garcia in un cameo muto per certi versi inspiegabile.

Massimo Lastrucci

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