Venezia 79 – A Compassionate Spy, la recensione

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La storia di un giovane geniale, nemmeno maggiorenne chiamato a far parte del Progetto Manhattan. Così intelligente da capire che tanto potere non poteva restare nelle mani di una sola parte. Questa è la storia che racconta A Compassionate Spy, documentario presentato fuori concorso a Venezia 79.

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Ted Hall, questo è il nome dell’uomo che forse ha salvato il mondo dall’apocalisse nucleare. Subito dopo avere capito la portata di quello che stavano creando, e ancora di più in seguito alla devastazione provocata dalle due bombe atomiche lanciate su Hiroshima e Nagasaki, che causarono la morte di centinaia di migliaia di persone, Hall prese una decisione. Molto razionale.

Fornire all’Unione Sovietica documenti che aiutassero la potenza contrapposta agli Stati Uniti ad accelerare lo sviluppo di un loro ordigno nucleare. In questo modo l’equilibrio politico e militare si sarebbe nuovamente bilanciato.

La convinzione di Hall era che, conoscendo la forza distruttrice di questi ordigni, entrambi i governi li avrebbero usati come deterrente più che come minaccia. E probabilmente ha avuto ragione. Ma la parte più incredibile di questo racconto è un’altra, ma per non rovinare a nessuno la sorpresa non verrà qui svelata.

Quello che importa è che A Compassionate Spy è un documentario di livello alto, supportato da una certosina ricerca d’archivio, interviste originali realizzate con la moglie e i figli di Hall e i figli del suo migliore amico, colui che lo aiutò nell’impresa che li avrebbe portato sulla sedia elettrica. Se fossero stati scoperti… Se.

Oltre ciò, dove non era possibile reperire archivio, il regista Steve James ha optato per una ricostruzione in forma di finzione delle parole dei protagonisti. Un modo per non far mai uscire lo spettatore dal racconto che è oltretutto anche una bellissima storia d’amore e un noir dalla struttura molto classica.

James è d’altronde un esperto della non-fiction, con una lunga carriera alle spalle, prima come montatore di documentari, candidato all’Oscar per il suo lavoro su Hoop Dreams, capolavoro del doc sportivo che vinse l’Oscar nel 1995. Da regista ha corso per la statuetta nel 2018 per Abacus e A Compassionate Spy sarà certamente uno dei papabili per le short list ai prossimo Academy Awards.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
venezia-79-a-compassionate-spy-la-recensioneLa storia di un giovane geniale, nemmeno maggiorenne chiamato a far parte del Progetto Manhattan. Così intelligente da capire che tanto potere non poteva restare nelle mani di una sola parte. Questa è la storia che racconta A Compassionate Spy, documentario presentato fuori concorso...