Alicia Vikander recita al fianco di Cate Blanchett in Rumors, una commedia dark scritta e diretta da Guy Maddin, Evan Johnson e Galen Johnson (The Green Fog).
IL FATTO
I leader di sette potenti democrazie si riuniscono per il G7 per prendere importanti decisioni su una crisi globale, ma presto le cose si complicano. I politici finiscono con il perdersi nei boschi durante la redazione dei document0ùi ufficaili. Strane creature si aggirano intorno a loro, e una via d’uscita per i sette sembra impossibile, sono in pericolo come d’altronde il resto dell’umanità.
L’OPINIONE
Una satira grottesca sulle gesta dei leader di fronte a problematiche universali e urgenti: cambiamento climatico e disuguaglianze sociali. I 7 si ritrovano a trascrivere le loro bozze in un bosco, isolati, senza la sicurezza intorno, e tra un bicchiere di vino, una battura e l’altra si rendono conto che i cellulari non hanno segnale e che nessuno, dopo tante ore, li sta cercando. Nel frattempo si consuma tra due di loro un dramma sentimentale, ogni tanto si discute delle questioni che attanagliano l’umanità nonostante l’ansia che gradualmente li travolge di fronte a eventi inspiegabili e rumori sinistri. Un nutrito cast per Rumours: Cate Blanchett interpreta il primo ministro tedesco, Rolando Ravello il premier italiano, Charles Dance il presidente degli Stati Uniti d’America (ma perché ha l’accento british?), Roy Dupuis (Canada), Denis Ménochet (Francia), Nikki Amuka-Bird (Regno Unito), Takehiro Hira (Giappone), e Alicia Vikander, segretaria generale della Commissione Europea. Il mistero si infittisce, ma quella che sembrava una caustica commedia dalle tinte thriller si rivela presto una deludente e demenziale farsa, che mette alla berlina la superficialità del potere di fronte alle catastrofi mondiali ma con poca sostanza. Evan Johnson, Galen Johnson e Guy Maddin scrivono e dirigono un film dagli spunti interessanti, la crisi climatica, le disparità sociali, l’inadeguatezza di molti politici, preoccupati solo di mantenere il potere, l’intelligenza artificiale e le sue conseguenze negative. Ma gli autori sembrano spaesati come i loro personaggi, e pur portando a riflettere sull’inquietante destino dell’umanità, soprattutto nel finale, non riescono mai ad essere incisivi. Dimenticabile.
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Un capolavoro che ha saputo raccontare le contraddizioni e il lato oscuro della classe politica italiana in una satira grottesca e profetica: Todo modo di Elio Petri del 1976.