BLACK OR WHITE: LA RECENSIONE

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Black and White, Usa, 2014 Regia Mike Binder Interpreti Kevin Costner, Octavia Spencer, Jillian Estell Sceneggiatura Mike Binder Produzione Mike Binder, Kevin Costner, Todd Lewis, Jasa McCall Distribuzione Good Film Durata 2h e 1′.

In sala dal 

5 marzo

Rimasto vedovo dopo l’improvvisa morte della moglie, l’avvocato Elliott Anderson affoga il suo dolore nell’alcol e si scontra con le difficoltà di allevare la nipotina birazziale, Eloise. Il suo mondo viene sconvolto quando la nonna paterna della piccola chiede che Eloise venga affidata alle cure del padre Reggie, un tossicodipendente che aveva abbandonato la figlia subito dopo la morte della madre. La battaglia per l’affidamento fa riemergere vecchi pregiudizi a lungo sopiti.

«La bellezza del mondo sta nelle differenze che in esso convivono ed è arrivato il momento che l’America si sbarazzi una volta per sempre del razzismo ». Così Kevin Costner spiega perché si è innamorato della sceneggiatura di questo film, ispirato a una storia vera, che si muove tra commedia, dramma, melodramma e court movie. Onesto, ben confezionato, attento a tenersi lontano da stereotipi e da una certa retorica, il film conta su un Kevin Costner stropicciato e intenso, una Octavia Spencer indiavolata, su dialoghi e situazioni credibili e su un tema che nulla ha di scontato. Niente di stonato, ma niente di travolgente, la storia politicamente assai corretta procede su binari sicuri, seguendo un percorso convenzionale, senza guizzi né sorprese su un terreno che avrebbe forse richiesto più coraggio e intraprendenza. Ma i litigiosi nonni pronti a qualunque colpo basso valgono la spesa del biglietto.

Alessandra De Luca