CIAK LEGENDS: BARBARA STANWYCK

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DI VALERIO GUSLANDI

Barbara Stanwyck, diva dai mille volti e dal fascino originale e diverso, nella sua carriera ha attraversato tutti i generi, dal noir al western, ridisegnando in maniera indelebile il ruolo della donna nel cinema

Barbara StanwyckSi può essere una femme fatale anche senza avere una bellezza mozzafiato. In questi anni dedicati all’apparenza ci si è dimenticati che nella Hollywood classica il temperamento sapeva conquistare con armi ancora più sottili. Barbara Stanwyck ne è l’esempio più calzante: a lei si deve una delle più affascinanti dark lady dello schermo, la Phyllis Dietrichson di La fiamma del peccato (1944) di Billy Wilder, perduta e perdente con la cavigliera con scritto il suo nome, nonché arma letale per il suo amante Walter Neff (Fred MacMurray). Come le sue coetanee Bette Davis e Joan Crawford, la Stanwyck ha spesso affrontato personaggi dal carattere forte, capaci di tenere testa al proprio partner, ridisegnando in maniera indelebile il ruolo della donna nel cinema. Personaggi probabilmente mutuati dalla sua vita, che non fu facile, soprattutto nei primi anni.

Barbara StanwyckNata nel 1907 a Brooklyn, New York, con il nome di Ruby Catherine Stevens, l’attrice era infatti rimasta orfana di padre e madre a soli quattro anni. Cresciuta dalla sorella maggiore Mildred, a 17 anni aveva trovato lavoro come ballerina di fila, entrando poi nel gruppo delle ragazze di Ziegfeld. Il debutto al cinema avvenne tre anni dopo, nel 1927, con il film muto Broadway Nights di Joseph C. Boyle, e già nel 1930 raggiunse il successo grazie al ruolo da protagonista in Femmine di lusso di Frank Capra, in cui era una ragazza che s’innamorava di un pittore.
In quasi 60 anni di carriera la Stanwyck, scomparsa nel 1990, ha partecipato a oltre 80 film, ma è ricordata anche per aver lavorato quasi esclusivamente per la tv a partire dalla metà degli Anni Cinquanta: fu popolarissima in serie come La grande vallata e Uccelli di rovo per cui ricevette due Emmy, nel 1966 e nel 1983 (il terzo lo vinse per il Barbara Stanwyck Show, nel 1961) e Dynasty. Sempre per Uccelli di rovo si aggiudicò nel 1984 un Golden Globe, mentre fu poco fortunata con gli Academy Awards: solo uno onorario nel 1982, dopo ben quattro nomination (Amore sublime nel 1938, Colpo di fulmine nel 1942, La fiamma del peccato e Il terrore corre sul filo nel 1949). Per questo motivo fu definita “La miglior attrice che non vinse l’Oscar”.

Barbara StanwyckAmata da colleghi e registi per la sua grande disponibilità (Marilyn Monroe rivelò che sul set di La confessione della signora Doyle del 1952 fu l’unica a dimostrarsi gentile con lei) ebbe due mariti, entrambi attori, Frank Fay e Robert Taylor. Nel caso di Taylor molti sostennero che la Stanwyck, già affermatissima quando lo sposò, ne favorì la carriera, così come contribuì al lancio di quella di William Holden, non sostituito come co-protagonista nel film Passione (1939) grazie alle sue insistenze. Holden ricordò quel gesto nel 1978 quando consegnò insieme a lei l’Oscar per il miglior sonoro e gli effetti visivi, facendola scoppiare in lacrime. La sua filmografia attraversa tutti i generi: ovviamente il noir (oltre ai citati Il terrore corre sul filo e La confessione della signora Doyle anche Lo strano amore di Marta Ivers, 1946; Il romanzo di Thelma Jordon, 1950; Ti ho visto uccidere, 1954) poi il dramma (Baby Face, 1933; I marciapiedi di New York, 1949; Desiderio di donna, 1953; Quella che avrei dovuto sposare, 1956), la commedia (Arriva John Doe, Colpo di fulmine e Lady Eva, tutti del 1941) e il western (Notturno selvaggio, 1953; Uomini violenti, 1954; Quaranta pistole, 1957). Le sue interpretazioni, sempre notevoli, hanno fatto di lei una diva che non ha mai dimenticato di essere prima di tutto un’attrice.

LE SUE 3 INTERPRETAZIONI CULTO

 

Barbara StanwyckCOLPO DI FULMINE (1941)
di Howard Hawks

In uno dei più divertenti film di Howard Hawks, la Stanwyck è una ballerina spogliarellista amante di un gangster, costretta a nascondersi in una casa dove alcuni glottologi stanno mettendo a punto un’enciclopedia. Diventerà consulente per il gergo della mala seducendo anche un giovane e timido studioso (Gary Cooper).

 

Barbara StanwyckLADY EVA (1941)
di Preston Sturges

Commedia allo stato puro firmata da Preston Sturges. L’attrice veste i panni di una spregiudicata avventuriera in cerca di polli da spennare che s’innamora del figlio del re della birra, appassionato studioso di serpenti. La coppia Stanwyck-Henry Fonda fa faville: lei sexy, ma con un animo romantico, lui goffo da far tenerezza.

 

Barbara StanwyckLA FIAMMA DEL PECCATO (1944)
di Billy Wilder

Billy Wilder adatta il romanzo La morte paga doppio di James M.Cain con la collaborazione di Raymond Chandler, il papà del detective Philip Marlowe. La Stanwyck è una moglie avida e amorale che seduce un assicuratore per far fuori il marito più anziano e incassare una polizza sulla vita. Ma nessuno ha fatto i conti con il destino.