Operazione nostalgia: sequel e remake invadono anche il mondo delle serie tv. A partire dal ritorno del mito di X-Files, in onda su Fox dal 26 gennaio
DI STEFANO LUSARDI
Fino ad ora si poteva tracciare una linea netta di demarcazione: di qua ci stanno le serie tv (prevalentemente americane, ma non solo), che inventano, sperimentano e stupiscono, di là c’è invece il cinema (soprattutto americano) ormai prigioniero della terribile triade virale sequel-remake-reboot, che possiede un magico tocco da Re Mida al botteghino, ma è peggio di Attila per la creatività. Era bello, ma ovviamente non poteva durare. Difatti indovinate cos’è l’esordio seriale più atteso di questo inizio 2016? Proprio un sequel, quello di X-Files, che debutta su Fox alle 21 del 26 gennaio, 24 ore dopo la messa in onda negli Usa. Anche se Chris Carter garantisce qualche aggiornamento, X-Files ha l’aria di una Fenice che risorge dalle sue ceneri, come se 13 anni (tanto è passato dal suo addio) non contassero granché: l’atmosfera è ancora quella del grande complotto e gli alieni sono sempre fra noi. La (ri)proposta ha l’aria di una scommessa, o meglio di un âassaggioâ: non un’intera stagione, ma una mini-serie in sei episodi, tanto per tastare il terreno. Che pare molto fertile. Visto che, da qui in avanti, la nostalgia diventerà la nuova moda dei serial, in tutte le sue diverse gradazioni.
Viaggi temporali
Al contrario di X-Files, gran parte dei sequel seriali che ci aspettano partono da un presupposto opposto: riprendere la storia sottolineando in maniera evidente lo scorrere del tempo. Netflix, molto attiva nel settore sequel, ha raggiunto un accordo con la Warner per riportare in scena il popolarissimo Una mamma per amico, con quattro nuovi episodi da 90 minuti l’uno che inizieranno rivelando cos’è successo a Rory e Lorelai da quando la serie ha chiuso nel 2007. Stessa logica per Prison Break, âresuscitatoâ da Fox: una nuova stagione classica da dieci episodi, ambientata oggi e decisa a rispondere ai molti interrogativi lasciati in sospeso nel 2009. Ancor più radicale il destino di Gli amici di papà, popolare sit-com andata in onda dal 1987 al 1995: nell’originale il protagonista era un vedovo, che cresceva tre figlie con l’aiuto di un amico e del cognato; nel sequel, ancora Netflix, protagonista è una delle tre figlie, che si ritrova, esattamente come papà, a crescere due figlie in una famiglia allargata tutta al femminile. Il fattore tempo è l’elemento che più incuriosisce anche del sequel in assoluto più atteso, quello di Twin Peaks, che potremo vedere solo nel 2017. David Lynch e Mark Frost stanno lavorando ad una vera e propria stagione 3, che riporterà in scena gli stessi personaggi ma alle prese con nuovi misteri e 25 anni. Prima dell’esordio uscirà un libro che farà da anello di congiunzione fra il passato e il presente.
Nuovi adattamenti e nuovi inizi
Non mancano ovviamente i classici remake. Arriva nel 2016 la serie Westworld, tratta dall’omonimo film di Michael Crichton, che in Italia si chiamava Il mondo dei robot. Promette meraviglie: un marchio di garanzia come HBO, un cast all star (Anthony Hopkins, Ewan Rachel Wood, Ed Harris, Miranda Otto) e, come showrunner e regista del pilot, Jonathan Nolan, anche produttore esecutivo con J.J. Abrams. Sempre quest’anno arriverà la mini-serie, Radici, remake di quella del 1977 ugualmente tratta dal best-seller di Alex Haley. Prodotta da ABC, è interpretata, fra gli altri, da Forest Whitaker, Anna Paquin e Jonathan Rhys Meyers. Il rispetto del modello originale ha però generato parecchie delusioni nel mondo seriale, vedi i flop di Dallas, Ironside o Melrose Place.
Così anche i serial si avventurano nella variabile reboot, una rilettura con variazioni più o meno radicali. A-Team, grande successo degli Anni Ottanta tornerà in vita grazie a Fox, ma nel segno della pari opportunità (stavolta il gruppo sarà formato da uomini e donne) e senza nostalgie militariste (non saranno ex-reduci di guerra, ma ex-agenti segreti). ABC e Sony ripescano invece l’ingenuo e un po’ kitsch Fantasilandia e lo rivoltano come un calzino: le fantasie da trasformare in realtà saranno molto più oscure e stravaganti, e non si sarà un nuovo Mr.Roarke, sostituito da una donna imprevedibile e sexy. Inevitabilmente reboot saranno anche il nuovo Lost in Space voluto da Netflix rielaborando la classica serie anni Sessanta di Irwin Allen, così come Willy il principe di Bel-Air, la cui nuova versione sarà prodotta proprio da Will Smith, che proprio grazie alla serie divenne una star. E’ infine un oggetto di difficile identificazione (un prequel-reboot?) la nuova versione di MacGyver, andata in onda dal 1985 al 1992 e molto popolare anche da noi. La nuova serie, co-prodotta da Henry Winkler e James Wan, che dirigerà anche il pilot, racconterà infatti la giovinezza del protagonista, quando ventenne viene reclutato da un’organizzazione clandestina che si occupa di prevenire disastri.