Festival di Locarno: “Lucky”, il miglior film del concorso (finora)

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Colpo di fulmine al Festival di Locarno per Lucky, col novantenne Harry Carroll Lynch: in Italia sarà distribuito da Wanted Cinema

Abbiamo appena visto (a oggi) il miglior film del concorso: l’opera prima da regista dell’attore John Carroll Lynch, incentrata quasi tutta sul corpo affaticato e il volto segnato dalla vita dello splendido novantenne Harry Dean Stanton. Il suo personaggio, che dà nome al film, viene chiamato Lucky, perché è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale (in marina), agli ettolitri di bloody mary e a migliaia di sigarette American Spirit. “Pare quasi ti facciano bene” ironizza il suo medico.

Vive solo, cammina sghembo per il paesino texano (a più di trent’anni da Paris, Texas) e sembra l’incarnazione di un’anima al contempo burbera e buona. Carroll Lynch ha l’intelligenza e la sensibilità di cucire integralmente il suo film addosso a Stanton che porta naturalmente su di sè il mito del cinema indie americano e la consapevolezza della perfetta assurdità del vivere. Grandi comprimari, a cominciare da David Lynch (amico omonimo del regista), che piange perché la sua testuggine è fuggita di casa. Film asciutto, essenziale e secco come una canzone di Johnny Cash (non a caso in colonna sonora). Stanton suona anche la sua armonica a bocca in modo ispirato e struggente.

Luca Barnabé

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