IL DISCO: WISH I WAS HERE

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Il suo primo film da regista, La mia vita a Garden State, riuscimmo a recuperarlo solo anni dopo l’uscita (nel 2004, mai distribuito in sala in Italia), scoprendo anche che aveva una notevole colonna sonora, capace di mescolare Coldplay, Nick Drake, Thievery Corporation e Simon & Garfunkel. Stiamo a vedere adesso quanto ci impiegheremo a vedere Wish I Was Here, opera seconda del talentuoso Zach Braff – ovvero l’ex ragazzino terribile dell’ospedale della serie tv Scrubs – passata allo scorso Sundance (e dentro c’è anche una radiosa Kate Hudson). Per ora Braff una cosa è riuscita a farla: allestire un’altra colonna sonora sontuosa che sta in piedi anche lontano dalle immagini e mette in fila Paul Simon (The Obvious Child), Bon Iver (Heavenly Father), gli Shins (So Now What), Gary Jules (Broke Window), Badly Drawn Boy (The Shining), Radical Face (The Mute) e Aaron Embry (Raven’s song). Quindici canzoni, tra folk e pop, compilation omogenea e efficace, in bilico tra nostalgia e ricordi. La ciliegina sulla torta? Una delle più belle canzoni che probabilmente ascolterete quest’anno, ovvero Wish I Was Here, delicata ballata scandita da un pianoforte che regala il titolo al film e in cui un’irregolare fuoriclasse della scena indipendente come Cat Power incrocia la voce con Chris Martin dei Coldplay. «Chris e io abbiamo parlato molto di questo pezzo » ha spiegato Braff la genesi della canzone «e quando lui mi ha consigliato di farla cantare a una voce femminile, entrambi abbiamo pensato subito a Cat Power. Le ho scritto, le ho mandato il film da vedere e lei ha accettato subito ». Il risultato? Tre minuti di lacrime, sogni e malinconia: Coldplay & Cat Power – Wish I Was Here (Official Audio)

Andrea Morandi