IL GIOVANE FAVOLOSO

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Italia, 2014 Regia Mario Martone Interpreti Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, Paolo Graziosi, Iaia Forte Sceneggiatura Mario Martone, Ippolita Di Majo Produzione Carlo Degli Esposti, Rai Cinema Distribuzione 01 Durata 2h e 16′ www.01distribution.it/film/il-giovane-favoloso

In sala dal

16 ottobre

Bambino prodigio, Giacomo Leopardi cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, in una casa che è una biblioteca, ma anche una prigione. Legge di tutto, ma l’universo è li fuori e la sua mente spazia mentre cerca disperatamente contatti con l’esterno sullo sfondo di un’Europa che cambia. A ventiquattro anni fugge da Recanati e con l’amico Antonio Ranieri viaggia tra Firenze e Napoli, si innamora non ricambiato e vede progressivamente peggiorare le sue condizioni fisiche.

Ecco perché non dovete perderlo: Il Leopardi di Mario Martone, che ha sceneggiato il film insieme a Ippolita Di Majo, è ironico, ribelle, inquieto e vagabondo, sfrontato, dirompente. Più vicino a una contemporanea rock star che al pessimista gobbo conosciuto sui banchi di scuola. Il regista, che prosegue nel suo personale studio sull’Ottocento, ha affidato il corpo fragile, deforme e sofferente del poeta di Recanati a Elio Germano evitando le trappole di luoghi comuni che avrebbero condotto lo spettatore alle più stucchevoli reminiscenze scolastiche. A partire dai testi del poeta, dalla lettere e dai documenti che parlano di lui, il film restituisce un uomo più vivo e vero che mai, appassionato e furioso, dolce e rabbioso, diviso tra commoventi slanci vitali e profonde malinconie. Lo vediamo impegnato a liberarsi dal carcere della casa paterna dove trascorse con la sorella Paolina e il fratello Carlo anni di “studio matto e disperatissimo”, a combattere con le malattie ossee che deformeranno il suo aspetto. Poi la fuga da Recanati, l’amicizia con Antonio Ranieri, le delusioni d’amore, l’implacabile capacità di mettere a nudo le ipocrisie della società che lo circondava. Quando Germano recita L’infinito si ha l’impressione che la poesia stia nascendo per la prima volta dalle sue labbra mentre le musiche elettroniche di Sasha Ring, in arte Apparat, fanno da contrappunto alle immagini.

Alessandra De Luca