“MALALA”: I DIRITTI E IL CORAGGIO

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Al cinema da giovedì 5 novembre Malala, il documentario di Davis Guggenheim sulla giovane attivista pakistana – premio Nobel per la pace nel 2014 – ferita nel 2012 in un attacco dei talebani per la sua battaglia per i diritti delle bambine all’istruzione.

Malala YousafzaiChe bella la storia di Malala Yousafzai! Ma che brutto il vizio di doppiare i documentari! Il lavoro di Davis Guggenheim (premio Oscar 2007 per Una scomoda verità) è un professionale riassunto delle vicende che hanno coinvolto questa giovanissima attivista pakistana della città di Mingora, diventata nota a soli undici anni per il blog, da lei amministrato per la BBC. nel quale documentava il regime dei talebani e la loro incidenza ai danni delle donne, opponendosi prepotentemente alla mancanza di diritti civili e del diritto all’istruzione. Dall’attentato subìto nel 2012 mentre tornava a casa da scuola in pullman al Nobel per la pace del 2014, che le è stato insignito “per la lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”, Guggenheim svolge diligentemente il compito di offrire un nutrito compendio allo spettatore affamato di conoscenza e di verità, servendosi anche di bellissimi inserti d’animazione.

Corretto e appassionato, Malala è sfavorito dalla scelta di doppiare i personaggi, che comporta una percezione di “approfondimento televisivo”, seppur dalla nobile valenza pedagogica – non è un caso che presto il film sarà visibile a breve sulla piattaforma di Sky, più precisamente su National Geographic Channel. Ma cosa c’entra la voce di Filippo Timi con quella del papà della protagonista?! Ad ogni modo, quello che conta è lei, Malala: le sue battaglie, il suo coraggio, la sua passione. E a chi dovesse rimanere folgorato da questa grandiosa figura femminile consigliamo la lettura di Io sono Malala (ed. Garzanti, 2015), il libro ufficiale che raccoglie le potenti testimonianze di questa piccola grande donna, un simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere.

Emiliano Dal Toso