NEL GIORNO DELLA MEMORIA, SUGLI SCHERMI “L’UOMO PER BENE. LE LETTERE SEGRETE DI HEINRICH HIMMLER”

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Il 27 e 28 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, sugli schermi di 120 sale cinematografiche in tutt’Italia (l’elenco è disponibile sul sito web del distributore Nexo Digital) arriva L’uomo per bene. Le lettere segrete di Heinrich Himmler, eccezionale docufilm della trentanovenne regista Vanessa Lapa, belga di nascita, nipote di sopravvissuti all’Olocausto e trapiantata in Israele dal 1995.

L’opera si basa esclusivamente sui diari, le lettere private, i documenti e le fotografie trafugati nel maggio del 1945 dai soldati statunitensi dalla casa in Baviera del gerarca nazista, Comandante Generale delle SS dal 1925 al maggio 1945, data della morte per suicidio dopo la cattura.

L'uomo per benePeculiarità del film è l’assenza di una voce narrante. Ciò che si ascolta sono solo le parole di Himmler stesso, dei suoi famigliari, della sua amante e dei sottoposti, in un montaggio cronologico degli eventi che va dal 1900, data di nascita di Himmler, fino ai suoi ultimi giorni.

Un testo integrato nella componente visiva da rari filmati d’archivio, per lo più riprese amatoriali inedite restaurate fotogramma per fotogramma, provenienti da 151 fonti di 53 archivi di 13 Paesi del mondo e sonorizzate per fornire allo spettatore un’esperienza cinematografica immersiva e realistica dell’epoca dei fatti.

«Nella sceneggiatura non è stato aggiunto, modificato o inventato nulla »Â ha dichiarato la regista. «Volevamo essere fedeli al 100% al testo ricevuto. Ciò che non c’è nel testo, ma sappiamo dai libri o dalle parole di persone a lui vicine che hanno parlato di lui, non è nel film ».

Otto anni complessivi di lavoro, tra analisi e selezione del materiale testuale, ricerche d’archivio, restauro video, sound editing e montaggio, per raccontarci in 90 minuti disturbanti nascita, formazione e ascesa al potere dell’architetto della Soluzione Finale, marito premuroso e padre affettuoso benché spesso distante, cattolico, nazionalista sin dalla giovane età, convinto assertore della supremazia della razza ariana e del pericolo ebraico, da estirpare alle radici. Un uomo, nella percezione di sé, retto e onesto che, proprio mentre destinava alla morte migliaia d’innocenti, in una lettera alla famiglia scriveva «Malgrado tutto il lavoro, sto bene e dormo bene ». E che, non fosse per la tragicità della Storia e la malvagità dei crimini di cui si è macchiato, rivela la sua natura di burocrate incorruttibile quando, descrivendo l’arrivo a Dachau degli ebrei evacuati in massa da un ghetto, sostiene «Abbiamo sequestrato i loro averi. Ovviamente questi sono stati dati e devoluti al Reich, non a noi stessi. Abbiamo un dovere morale, un obbligo verso il nostro popolo, di prendere coloro che volevano ucciderci e ucciderli. Ma non abbiamo il diritto di tenere per noi neanche una pelliccia, un orologio, un singolo marco, una sigaretta o altro ». Una dichiarazione esemplare di un uomo e di un politico “per bene”.

Il film, tratto dal libro Heinrich Himmler, il diario segreto. Attraverso le lettere alla moglie, 1927-1945 (Newton Compton), è distribuito in sala da Nexo Digital e Feltrinelli Real Cinema.

Sergio Lorizio